Continua a far discutere la collocazione della statua a Che Guevara. Tra polemiche, ritorna sul tema Simone Caffaz in risposta alle osservazioni della Lista Arrighi. "Una nota falsa e meschina - spiega Caffaz - in cui si fa apparire la proposta di rinvio sulla mia mozione come se fosse stata solo posticipata di due ore, ma non è mai stato specificato da Nardi in aula. E’ antidemocratico che, in presenza di due mozioni sullo stesso tema, la maggioranza imponga di votarne solo una. La maggioranza sarebbe stata libera di votare contro la mia mozione, ma non di contraddire una prassi che stabiliva che le mozioni sullo stesso tema vanno votate insieme. L’intervento è anche meschino perché cerca di seminare zizzania tra il sottoscritto e Andrea Tosi, asserendo che avrei bollato come ideologica la sua mozione. Ho al contrario affermato che non Tosi, ma la sindaca e la maggioranza, da settimane stanno alzando i toni e provocando lo scontro politico su questioni ideologiche per nascondere il degrado della città".
Vicinanza alla sindaca arriva da Piero Marchini, coordinatore comunale di Rifondazione. "Sproloqui di Fratelli d’Italia e Lega - commenta - perchè, se dai primi, visti i precedenti del ventennio, era logico aspettarsi una condanna per chi si è sempre battuto dalla parte del popolo, da quelli che portavano nel simbolo dei giovani padani la foto del Che, ci saremmo aspettati maggior cautela. Ribadiamo il nostro orgoglio per la statua e ringraziamo la sindaca Arrighi". Arriva anche una proposta del consigliere di Fratelli d’Italia, Massimiliano Manuel, per un monumento ad Enrico Bertola. "Si è trovata la volontà per celebrare un rivoluzionario comunista - spiega Manuel - ma non si è pensato a onorare un grande pugile carrarese, Enrico Bertola, che ha portato in alto il nome della città. Non è solo un affronto alla memoria di Carrara, ma sintomo di un’amministrazione inadeguata che usa cultura e toponomastica come propaganda". "Carrara diventerà famosa per gli inutili monumenti dedicati agli assassini – aggiunge Alessandro Santini della Lega e ispettore Toscana Guardie d’Onore Pantheon – prima il monumento al killer di Re Umberto I, oggi a colui che metteva gli omosessuali nei campi di concentramento" e chiama in causa il prefetto "che tollera questa vergogna".