Una vita ai margini, sempre con il sorriso

Commozione e silenzio erano i sentimenti a Carrara e Chieti in un immaginario ponte tra Tirreno e Adriatico. Paolo Fiorentino (nella foto), 46 anni, era originario di Casoli, un paese di 5mila anime in provincia di Chieti. Lì Fiorentino aveva ancora una sorella, Cinzia, e il padre, Giuseppe, ma i rapporti con i familiari erano ormai interrotti. In passato il 46enne aveva lavorato per la Comunità Montana del suo paese, ma da anni ormai era rimasto senza lavoro e aveva iniziato a girovagare: Milano, Bologna, Pescara sono state alcune delle tappe del suo peregrinare ai margini della società. Senza fissa dimora, Fiorentino viveva degli aiuti che gli offrivano organizzazioni di solidarietà, ma anche del buon cuore di coloro che, passata la diffidenza iniziale, imparavano a conoscerlo. E’ quello che è successo anche a Marina dove Fiorentino era riuscito a farsi apprezzare da molti. La scorsa estate dormiva spesso nella pineta, sulle panchine o in una tenda che piantava vicino al parco giochi e qui c’era sempre chi gli portava mangiare o vestiti. Lui, rispondeva sempre con un sorriso e aiutava come poteva, per esempio dando una mano al gestore del parco giochi. Da alcuni mesi aveva trovato ricovero ndell’ex campo profughi in quell’appartamento dove poi ha trovato la morte. Con la notizia della sua scomparsa in tanti hanno fatto un passo dalla colonia Vercelli per un saluto a Paolo, mentre tra i suoi vicini hanno lanciato l’idea di una raccolta fondi per i funerali. La stessa disponibilità sarebbe arrivata da Casoli dove non sono mancati gli attestati di vicinanza alla famiglia e il cui Comune potrebbe farsi carico delle spese per le esequie.