Pioggia di soldi sull’Accademia di belle arti. Di ieri la notizia che l’ateneo cittadino delle belle arti con il suo ‘museo della creazione a cielo aperto’ ha vinto il finanziamento 2023 del ministero da 4 milioni e mezzo di euro. "Una soddisfazione straordinaria", commenta la direttrice Silvia Papucci. Il progetto denominato ‘Com – City Opne Museum’ e di cui l’Accademia è capofila coinvolge oltre quaranta partner nazionali e internazionali. Un doppio risultato straordinario che va a coronare il grande progetto di internalizzazione che l’Accademia porta avanti da anni, e che la vede al primo posto in Italia. Un progetto corale di cui l’Accademia sarà capofila, che si propone di trasformare Carrara e tutte le altre realtà coinvolte in una grande museo a cielo aperto, un laboratorio diffuso dedicato alla ricerca, alla co-creazione e sperimentazione. In parole povere le conoscenze e le esperienze artistiche dei vari partner saranno usati per creare eventi in grado di valorizzare il patrimonio culturale italiano, anche attraverso i nuovi linguaggi e la tecnologia. Per Carrara vale a dire che l’Accademia uscirà in strada per trasformare la città in un grande museo a cielo aperto con installazioni, spettacoli pubblici, murales, concerti, insomma chi più ne ha ne metta. Il concetto di partenza che ha conquistato tutti è stato il progetto ideato da Pasquale Direse, docente di linguaggi e tecniche dell’audiovisivo dell’Accademia di belle arti di Carrara, che in sostanza ha messo assieme una rete di esperienze già esistenti. Tantissimi i progetti che rientrano nel ‘Com’ e sono tutti sono tra loro interconnessi.
"City/Territyory Open Museum che opera in ciascun ambito con flussi di conferenze e dialoghi aperti tra esperti – si legge nell’abstract del progetto –, studenti e al pubblico di ogni età e cultura. Sessioni di didattica multiculturale, interattiva e partecipativa. Percorsi di scambio di conoscenze, attività e di mutual learning. Azioni di ricerca performativa e applicata attraverso la sperimentazione e produzione artistica nei luoghi della cultura individuati per l’internazionalizzazione". "Il nostro progetto ha vinto come capofila ed è stato un lavoro gigantesco – aggiunge la direttrice Papucci –, volevamo volare alto e ci siamo riusciti. Ora è diventato un modello di ricerca, il paradigma aperto alla produzione artistica, una rete virtuosa creativa per la valorizzazione e divulgazione del patrimonio artistico. Un risultato reso possibile dal grande lavoro fatto dall’intera Accademia, dal corpo docenti, dagli uffici amministrativi, da tutti. Siamo i primi ad aver ottenuto questo riconoscimento nel sistema Afam. Adesso contatteremo tutti i partner – conclude Papucci – per concordare con loro la calendarizzazione degli eventi".
Al progetto hanno aderito Università, musei, conservatori, Accademie e altri enti di livello internazionale. Tra gli obiettivi principali del ‘Com’ ci sono la promozione di una rete di ricerca e sviluppo "sulle emergenze artistiche e sociali", una rete che sia "mirata alla reinvenzione, alla cura, alla tutela creativa e al benessere, alla diffusione e divulgazione internazionale e multiculturale, alla fruizione e all’esperienza creativa e responsabile dello spazio pubblico e dei beni culturali".
Alessandra Poggi