REDAZIONE MASSA CARRARA

Unesco, passato e futuro: "I custodi della tradizione sono imprese e artigiani"

Il progetto di Fondazione Marmo per gli studenti della scuola “Tacca”. Mascardi: "Saperi a rischio estinzione, tecniche patrimonio di pochi anziani" .

Unesco, passato e futuro: "I custodi della tradizione sono imprese e artigiani"

Le esperienze di rilancio culturale e dell’artigianato al centro del laboratorio hub del ‘Forum Carrara, città creative Unesco’ ieri mattina al Mudac di San Francesco. La giornata è stata coordinata dalla focal point dell’Unesco Maura Crudeli e dall’assessore alla cultura Gea Dazzi. Non sono mancati alcuni rappresentanti delle città creative e numerosi esponenti di associazioni e istituti cittadini, come il vice direttore dell’Accademia Luciano Massari, il presidente della Fondazione Cassa di risparmio di Carrara Enrico Isoppi, Maria Grazia Passani e Luisa Passeggia del Club Unesco Carrara. Tante le proposte per rilanciare Carrara come città dell’arte, e tutte guardano alle nuove generazioni. Ma si è parlato anche delle esperienze e delle realtà che già esistono e orbitano sulla città a livello artistico, da ‘Carrara studi aperti’ dell’Aps Oltre all’esempio virtuoso di rigenerazione urbana dell’Officina dei Ponti di Ferro.

Tantissime proposte da sviluppare nel lungo termine, altre già operative e si propongono di non disperdere il sapere artigianale della città di Carrara, come il progetto Skill della Fondazione Marmo rivolto agli studenti della scuola Tacca. Un progetto che intende "riattivare quel patto formativo con i luoghi di produzione, che sono i custodi della tradizione dell’eccellenza carrarese – ha detto la presidente della Fondazione Marmo Bernarda Franchi – coinvolgendo le imprese e gli artigiani nella definizione di percorsi formativi di qualità. Ambisce a formare gli artigiani del futuro tramandando le conoscenze degli artigiani di oggi. Un percorso Pcto che si propone di trovare lavoro ai ragazzi fondendo tradizione e nuove tecniche digitali". Gabriele Mascardi, direttore provinciale della Confartigianato, ha invece chiesto di passare dalle parole ai fatti.

"Non servono ulteriori documenti, si deve dare gambe a quanto scritto sulla carta di Carrara – ha detto Mascardi – e sostenere gli artigiani a livello economico. Si parla di artigianato, io parlerei di estinzione dei saperi. Il settore dell’artigianato è in estinzione. Ci sono tecniche di lavorazione che conoscono più in pochi e sono quasi tutti anziani, bisogna coinvolgere direttamente questi artigiani nell’intero processo formativo".

Ha proposto invece la creazione di una sorta di misuratore delle creatività, Gianluigi Passeggia del Rotary club: studiare un pacchetto per analizzare le potenzialità cittadine anche nell’ottica di uno sviluppo urbano sostenibile e corale, che deve però necessariamente far dialogare il mondo della scuola con i laboratori. C’è stato spazio anche per parlare di indicazioni geografiche dei prodotti artigianali, tra cui rientra anche il marmo di Carrara. "Una garanzia per il consumatore e la possibilità di riportare a Carrara l’indotto che ruota attorno alla lavorazione del marmo a livello artigianale. Una garanzia che i prodotti di marmo sono stati realizzati a Carrara", come ha spiegato Giacomo Cucurnia della Cna provinciale.

Alessandra Poggi