
Il dialetto “carrarino” come alta espressione di appartenenza a un territorio non del tutto omogenio a visto, alla Fondazione Ca’ Michele la sera del 14 luglio ospite il professor Daniele Canali, cultore e storico del dialetto e della storia di Carrara, il quale si è espresso soprattutto -nei modi d’ dir ‘n Kararin-, dell’accento (cacuminale) e di alcuni segni diacritci che si trovano nell’unico vocabolario esistente del dialetto carrarese scritto dal professor Luciano Luciani (in due tomi) e che ci fa conoscere l’importanza di come si scrive e si parla in dialetto.
Il promotore della serata Ugo Ganapini, ricorda che l’incontro del dialetto è stato organizzato per dare impulso alle esigenze di tutti i carrarini o carraresi, con un obiettivo di ridare al nostro dialetto (che non è da meno di altri) il connotato scientifico dell’idioma. L’incontro è iniziato alle 21 nell’aia antistante alla sede della Fondazione, dove “l Grup d’ poeti carraresi” composto dai poeti Tonina Tessa, Mauro Gregori, Giorgio Valdettari, Antonietta de Maria Bonaldi e lo stesso Ugo Ganapini, che hanno regalato ai presenti poesie inedite e rime in dialetto.
La serata si è svolta regolare con notevole pubblico, attento e accorto nell’ascoltare le poesie inedite e racconti in dialetto carrarese. "Comunque il dialetto di Carrara – scrivono gli organizzatori – va sempre valorizzato in tutte le sue forme e declinazioni, dal monte al mare, un modo per restare legati alle tradizioni, alla storia del territorio che in qualche modo riflette sempre. nel modo di parlare tipico di frazioni".
(nella foto la serata organizzata alla Fondazione Ca’ Michele di Bonascola)