La risposta la aspettava dal viceministro Bignami al quale aveva segnalato le criticità del progetto e la risposta del deputato della Lega Andrea Barabotti certo non tranquillizza il Comitato NoVariante Aurelia che ricorda le "molte proposte alternative" al primo lotto della Variante Aurelia avanzate per spostare il traffico dal centro città, che invece il progetto aggraverebbe soprattutto nelle vie Carducci, Stazione e Pellegrini, zona in cui sorgerà il nuovo Ospedale di Comunità. E, in risposta alle accuse dell’onorevole di dire bugie, il Comitato documenta le sue considerazioni con riferimenti al progetto Anas depositato per la Valutazione di Impatto Ambientale. "In primis le aree da lui indicate “con una certa pericolosità”, sono nella realtà “aree a rischio idraulico molto elevato L.4” (doc. 0201_T00IA10AMBRE01B, pag. 131 e succ.), che corrisponde al livello di massimo rischio, con relative normative e invarianti" ribadisce il Comitato NoVariante che per tutte le sue affermazioni indica i relativi documenti. Rimarca che per Anas non esistono alternative al progetto del 1° lotto "mentre l’Università di Pisa su incarico del Comune di Massa (rif. Studio Pratelli), ne ha individuate ben otto" e "la scelta è contestata anche dal Ministero" che chiede alla società di "analizzare possibili tracciati alternativi e eventualmente dimostrare l’impossibilità di individuare tali soluzioni".
Richiama poi il parere della Regione Toscana in cui il geologo Massimo Leonardi scrive: "Peraltro, una diretta applicazione della tabella di pag. 28 ai fini della valutazione della fattibilità della previsione dell’intervento,… porterebbe ad una valutazione di non fattibilità in quanto il rischio insistente sull’opera sarebbe R4 o R3 prescindendo dal battente idraulico, e non R2 come previsto dalla medesima LR 41/18. Anas stessa conferma (doc. 0010_T00EG00GENRE03A pag.33), che i risultati delle modellazioni mostrano un aggravio in termini di altezza di battente in un’area circoscritta tra Via delle Gorine ed il nuovo rilevato (corrispondente a circa metà del percorso): l’area risulta depressa e già ad oggi soggetta ad inondazioni. Le analisi idrauliche dello stato post operam mostrano un incremento di battente nell’ordine di 25cm e 15cm rispettivamente per gli scenari TR30 e TR200 in netto contrasto quindi con quanto asserito da Barabotti". Nel progetto Anas infatti è indicato che: ”Dovrà invece essere realizzato uno scavo per il compenso dei volumi sottratti alla libera esondazione dal rilevato stradale, che potrà essere individuato nella cassa d’espansione di valle".
Il Comitato sottolinea poi che il progetto e le analisi si basano su dati precedenti al 2017: "Gli ultimi eventi dimostrano che non bastano i pannelli informativi, ma servono soluzioni che il viceministro Bignami ha indicato nella realizzazione di casse di espansione: questo dovrebbe portare ad una riflessione responsabile sull’opportunità di costruire una nuova strada di tale impatto, sulla cassa di espansione esistente". E ricorda che sia la Regione Toscana che il Ministero hanno richiesto l’analisi dei costi/benefici dell’opera. Il Comitato è ad incontrare pubblicamente l’amministrazione e l’onorevole Barabotti "per un confronto serio sul 1° lotto della Variante Aurelia, che sinora ha visto esclusa la cittadinanza". E propone che "tutti i soggetti così prepotentemente favorevoli al progetto", sottoscrivano e paghino "una polizza di assicurazione contro i potenziali danni derivanti dal 1° Lotto della Variante Aurelia, come proposto dal Governo per gli alluvionati dell’Emilia".