
Parere negativo della Commissione paritetica interistituzionale. Il Comune potrà sempre fare ricorso al Tar o ricominciare da zero.
di Alfredo Marchetti
Una doccia fredda che sicuramente il Comune non si aspettava, dopo aver incassato il parere positivo del consiglio comunale, che di fatto aveva fatto decollare la variante mentre l’opposizione insorgeva e prometteva guerra anche fuori dall’aula. Dopo le barricate a palazzo civico, le accese proteste da parte di sindacati e artigiani, sembrava fatta. E invece ieri è arrivata la mazzata: con 7 voti contrari e uno favorevole, la commissione paritetica interistituzionale ha bocciato il progetto del Comune di Massa, a seguito dell’istanza presentata dalla Confartigianato apuana.
A niente è valsa la tesi dell’amministrazione comunale seduta al tavolo, le prospettive occupazionali non hanno convinto l’assessore regionale Stefano Baccelli e gli altri membri della commissione, ovvero Provincia, due consiglieri regionali, uno di maggioranza e un altro di opposizione. Come detto, a quel tavolo c’era anche il Comune di Massa, con il sindaco Francesco Persiani e l’assessora Alice Rossetti. La commissione ha giudicato il progetto non conforme rispetto agli strumenti urbanistici di riferimento, in particolare per quanto riguarda il Piano territoriale di coordinamento provinciale e anche quello inerente al Piano di indirizzo territoriale regionale.
Un iter travagliato quello della Variante semplificata al Regolamento urbanistico del Comune di Massa: riguardava un’area produttiva dismessa di circa 11.800 metri quadrati, un lotto ex Dalmine, all’incrocio tra via Olivetti e via Massa-Avenza, individuata come lotto edificabile nel precedente piano di lottizzazione scaduto e con destinazione ’edifici ed aree a carattere industriali/artigianali’ nel Regolamento Urbanistico. La previsione urbanistica che era stata approvata dal consiglio comunale attribuiva circa 5mila metri quadrati di nuova edificazione ma per il commercio all’ingrosso compreso l’alimentare, cambiando destinazione d’uso, per dare risposta al progetto presentato dallo stesso colosso Sogegross.
Una variante peraltro, che venne subito contestata da operatori, sindacati e istituzioni, culminando prima nel parere negativo, anche se non vincolante, dell’assemblea dei soci del Consorzio Zia (votato da Regione, Autorità Portuale, Comune di Carrara, Provincia e Camera di Commercio), poi nelle osservazioni presentate proprio da Regione e Provincia ma rigettate quasi del tutto dagli uffici di Massa. Un’approvazione che ora si è fermata alla Conferenza paritetica che di fatto boccia il progetto e rimanda al mittente le intenzioni iniziali.
Cosa potrà fare il Comune? Essenzialmente le strade sono due. Palazzo civico potrà ricorrere al Tar contro la decisione della commissione per vedersi riconoscere lo sforzo e portare avanti quanto approvato in consiglio comunale, oppure ricominciare da zero, con un nuovo progetto, però con tutti i tempi che ne conseguono, come del resto lo stesso iter della variante ha dimostrato in tutti questi mesi.