
Il presidente di Confartigianato Massa Carrara Lunigiana, Sergio Chericoni: «La bocciatura della variante è arrivata grazie a noi»
"Vedo tanti scatti in avanti per salire sul carro del vincitore: è lo sport in cui noi italiani siamo campioni del mondo. Persino in tempo di guerra. Quando c’è una vittoria preparata da altri, non siamo secondi a nessuno. Sulla vicenda Sogegross, invece, sarebbe meglio fare qualche chiarimento: il rischio per molti è mettere un cappello non adatto alle proprie misure". Il presidente della Confartigianato Massa Carrara Lunigiana, Sergio Chericoni, rivendica il ruolo di primordine dell’associazione datoriale in una vicenda lunga e complessa, dove si sono intrecciati più piani di lettura, dalla politica all’urbanistica passando per le vicende legali, quest’ultime ancora in fase di definizione al Tar. Eppure, oltre alla battaglia in punta di diritto amministrativo, dopo l’approvazione definitiva da parte del consiglio comunale della variante per il lotto ex Dalmine, c’era un’altra strada possibile per cercare di ostacolarne l’iter burocratico: la conferenza istituzionale paritetica.
"Nessuna istituzione l’aveva convocata e nessuno, forse, lo avrebbe fatto – continua Chericoni –. La normativa regionale prevede però che a poterne chiedere l’attivazione possano essere anche le associazioni di categoria, portatrici di interessi diffusi. E noi, soltanto noi, l’abbiamo fatto. Sia ben chiaro: se Confartigianato non avesse richiesto la paritetica, non ci sarebbe stata. E lo abbiamo fatto con la forza e la consapevolezza di un lungo percorso politico, fatto di dialogo e confronto, con le istituzioni, certo, ma soprattutto con i rappresentanti di categoria, con le altre associazioni datoriali, con i sindacati, i lavoratori, tutti i portatori di interesse: un percorso rafforzato che ha dato basi sempre più solide alla nostra posizione che era, è e sarà ben diversa da quella dell’amministrazione comunale sulla variante Sogegross. Abbiamo lavorato sodo, grazie aul supporto di un importante team di avvocati, per presentare un’istanza corposa e ben elaborata".
"Noi – spiega il presidente della Confartigianato – abbiamo partecipato all’audizione di carattere politico della conferenza paritetica dove abbiamo sostenuto le nostre ragioni che sono quelle di una gran parte del territorio, unici presenti, grazie anche al grande lavoro svolto dal presidente di categoria di Confartigianato, Enrico Panconi. Un lavoro sindacale che ha difeso gli interessi dei nostri associati attraverso partecipazione e concertazione che sono strumenti politici e sindacali a cui nessuno dovrebbe mai rinunciare nel proprio ruolo istituzionale".
I temi che Confartigianato ha portato a supporto della Conferenza Paritetica, a cui hanno adito Provincia e Regione Toscana, sono noti e sono gli stessi che il presidente Chericoni ha rimesso al tavolo dell’ultima audizione politica a Firenze: "La variante era una scelta non opportuna per il territorio, in una provincia avara di spazi da dedicare all’industria e all’artigianato, con tante aree purtroppo sottoposte tuttora a enormi vincoli Sin e Sir. Ma un territorio che sta vivendo un momento positivo proprio sotto il profilo industriale, con l’espansione di Baker Hughes, lo sviluppo della nautica, un indotto che potrebbe fiorire e crescere. Non è il momento, oggi, di sottrarre zone così importanti all’area industriale e artigianale per dedicarla a un commercio pure alimentare che non è di filiera, un commercio della grande distribuzione qui già saturo con le imprese locali a cui si andrebbe a contrapporre, senza motivo, un player internazionale. Una scelta politica sbagliata, contraria alla legge fondativa del Consorzio Zia e, per noi come per la conferenza paritetica, in contrasto con le norme di settore del commercio, con gli strumenti urbanistici di pianificazione fino ai livelli provinciali e regionali. Una scelta che arriva senza una vera e propria pianificazione urbanistica con una visione a lungo termine del territorio e della zona industriale".