REDAZIONE MASSA CARRARA

Noto ristoratore vende tutto per salvare la moglie malata

Il racconto di Carlo Bertaccini: "Da mesi siamo in una clinica austriaca da 15mila euro al mese"

Carlo Bertaccini  con l'amico Ernesto Menchini che, insieme ad altri, lo sta aiutando

Carlo Bertaccini con l'amico Ernesto Menchini che, insieme ad altri, lo sta aiutando

Massa, 29 novembre 2019 -  Paola, un’odissea di sofferenze senza fine. «Non ce la fa a trattenere le lacrime, Carlo Bertaccini, il noto ristoratore de "L’Aquila", caratteristico locale della Brugiana molto conosciuto per le sue eccellenze. Carlo e Paola hanno sempre lavorato insieme, come cuochi, fino a quel pomeriggio dell’ 8 ottobre 2016, quando lei accusò un dolore alle braccia. «Si coricò con quel disturbo, pensando che passasse con il risposo, ma a mezzanotte mi svegliò il suo rantolo: la vidi morta – racconta Carlo - . Intervenne subito l’ambulanza medica e Paola fu operata all’Opa. Dopo pochi giorni venne dimessa, forse troppo presto. Venne ricoverata al Noa per cento giorni e poi trasferita al Versilia per tre mesi; successivamente a Cecina per otto mesi di riabilitazione. Era pelle e ossa e le piaghe da decubito la stavano devastando».

Carlo mostra delle terribili foto a testimonianza della sofferenza della sua Paola. «Dopo Cecina, è stata ricoverata al Regina Elena di Carrara e trasferita successivamente in Rsa a Pontremoli. Ma le condizioni generali di Paola non miglioravano e le sue piaghe aumentavano, con il suo e il mio dolore». Carlo Bertaccini, grazie a un amico, viene a conoscenza della clinica del dottor Leopold Saltuari, in Austria: «Ho portato Paola in Austria – prosegue - . Da gennaio 2019 siamo lassù. In tre mesi le piaghe si sono chiuse e lei si sta riprendendo, i progressi si vedono giorno dopo giorno. Ma curarsi in quella clinica significa pagare 15mila euro al mese. Ho chiesto un mutuo, ho ipotecato la casa e venderò il ristorante per salvare Paola. L’Azienda Usl dovrebbe rimborsarmi l’80% delle spese sostenute, ma solo quando Paola sarà a casa. Dovrebbero dimetterla il prossimo 20 dicembre, sempre che riesca ad attrezzare la casa con gli ausili dell’Asl. Spero di trovare un aiuto, un sostegno economico per affrontare questa odissea: ad oggi ho tirato fuori 165mila euro. Senza quella clinica, non so che fine avrebbe fatto mia moglie. Lassù ci sono altre famiglie italiane nelle stesse condizioni: perché per salvare i nostri cari dobbiamo andare all’estero e ridurci sul lastrico?».

Gli amici, tra cui Ernesto Menchini, per venerdì 13 dicembre, hanno organizzato una cena di beneficenza per Paola al ristorante “L’Aquila”. Per prenotare, telefonare ai numeri: 347 6654562 oppure 0585 45353. «Ho voluto raccontare questa storia – osserva Carlo – perchè soprattutto in questo periodo si parla solo di uomini che agiscono violenza sulle donne. Non siamo tutti uguali». «Ci sono tanti uomini che amano e rispettano le loro compagne», conclude Menchini.  

Angela Maria Fruzzetti © RIPRODUZIONE RISERVATA