Vent’anni in una casa popolare senza averne titolo

Massa, 13 maggio 2015 – Due coniugi massesi hanno abitato per quasi 20 anni in una casa popolare e ora sono finiti in tribunale. Ufficialmente erano a basso reddito, con diversi figli e una sola persona, il marito, che lavorava. Quasi poveri, insomma, con tutte le carte in regola per avere la casa del Comune di Massa gestita dall’Erp. Peccato che nelle carte che avevano firmato per aver diritto all’alloggio si erano «dimenticati» di dire che avevano già una casa, naturalmente fuori regione. Non una villa, capiamoci, ma bensì un vecchio rudere ben ristrutturato e diventato abitabile. Peccato, per loro, che i controlli a campione disposti dall’Erp hanno portato alla luce questa «dimenticanza». Per essere sicuri che l’appartamento in questione era proprio di proprietà dell’uomo che abitava in una casa popolare, i tecnici dell’Erp ci hanno messo parecchio tempo. A quanto pare i controlli sono iniziati nel 2007 e si sono ripetuti nel 2009 e nel 2011. Alla fine, però, tutto il fascicolo è finito in Procura e il Pm ha portato i due in Tribunale con l’accusa di falso in atto pubblico. Secondo il Pubblico ministero i due avevano falsificato i documenti per rientrare nei requisiti necessari per ottenere, nell’ormai lontano 1997, l’assegnazione dell’alloggio dell’Erp a Massa. Ieri il processo è giunto a conclusione. Davanti al giudice Tori, difesa e Pubblico ministero hanno duellato in punta di diritto. Alla fine il giudice ha accolto parte delle istanze dell’avvocato difensore, assolvendo la donna. L’uomo invece è stato condannato a due mesi di reclusione. E’ lui il proprietario della casa e stava a lui mettere nero su bianco. Per quanto riguarda la condanna, la pena è sospesa in quanto il pensionato era incensurato. Cosa accadrà ora? Difficile dirlo. L’appartamento dove i due vivono da quasi 20 anni è di 60/70 metri quadrati.