Non solo avevano diritto all’assunzione in Poste Italiane ma hanno anche ottenuto un risarcimento che in tutto arriva a circa 600mila euro. Una vittoria importante quella ottenuta dall’avvocato apuano, Daniele Biagini, nella causa portata avanti da tre lavoratori contro l’azienda di fronte al giudice del Tribunale di Palermo. Una condanna che segue una linea già presa in altri procedimenti simili già conclusi nel Lazio e in Toscana nel merito di alcuni appalti da parte di Poste Italiane ritenuti poi illeciti dai giudici del lavoro perché, di fatto, si configuravano come lavoro di tipo subordinato, a tempo indeterminato, obbligando l’azienda a regolarizzare la posizione dei lavoratori.
L’ultima sentenza è arrivata nelle scorse settimane dal tribunale di Palermo: qui, già nel 2020, il giudice del lavoro aveva stabilito che l’azienda dovesse costituire un rapporto di lavoro subordinato a tempo indeterminato full time per i tre lavoratori con la mansione di addetto ai trasporti in maniera retroattiva, a decorrere dall’anno 2008. I dipendenti, seguiti dagli avvocati Daniele Biagini e Francesco Bertolini, dello Studio Legale Biagini di Carrara, hanno inoltre presentato la richiesta di risarcimento retributivo per gli anni in cui avevano lavorato per Poste in appalto, e il giudice ha dato loro ragione liquidando a ciascuno somme che si aggirano sui 200mila euro a testa, a titolo di differenze afferenti alla retribuzione ordinaria e variabile e all’incidenza delle medesime sul Tfr conseguenti alla costituzione, ma anche indennità sostitutiva delle ferie, dei permessi e delle festività non goduti, oltre alle spese legali.
La giurisprudenza siciliana, ultima del Tribunale di Palermo, conferma quindi le decisioni già intervenute in Toscana e nel Lazio, nei procedimenti portati avanti sempre dallo studio legale Biagini, al quale si sono rivolti ormai numerosi lavoratori delle ditte in appalto con Poste Italiane spa. Contenziosi che hanno avuto risultati favorevoli anche alla Suprema Corte di Cassazione. "Le decisioni rilevano - così dichiara l’avvocato Biagini - la criticità nell’interpretazione e nell’applicazione della normativa da parte anche di grandi Società, quale la riforma legislativa intervenuta sulla materia degli appalti, a partire dall’anno 2003. Bisogna prestare massima attenzione ai meccanismi di etero direzione o etero organizzazione del personale dell’appaltatore". Il contenzioso giudiziale, dopo una prima fase incerta, ha conseguito decisioni favorevoli da parte della magistratura del lavoro ed è in forte intensificazione, attribuendo al personale dipendente delle ditte in appalto non solo un rapporto contrattuale diretto con Poste Italiane spa, ma anche un importante risarcimento retributivo che, ad oggi, ha già raggiunto l’importo di oltre 3 milioni e mezzo di euro.