Brucia domani sera, lunedì, il falò di Sant’Ilario vicino all’oratorio sotto il castello del Piagnaro. E’ il fuoco pontremolese che anticipa quelli di Sant’Antonio e San Geminiano, seguito in modo particolare dagli abitanti del borgo antico che per tradizione assume un valore simbolico. Inizia così il tempo dei falò, una liturgia popolare che torna ogni anno a riscaldare soprattutto i cuori delle tifoserie avversarie (le parrocchie di San Nicolò e del Duomo), pronte con cori da stadio ad inneggiare alle fiammate di contrada. L’appuntamento col falò di Sant’Antonio invece è venerdì 17 alle 19 sotto il ponte Pompeo Spagnoli nel greto della Magra mentre il 31 gennaio, giorno del patrono San Geminiano in cui l’amministrazione comunale assegnerà anche le benemerenze civiche, brucerà nel Torrente Verde la grande pira al termine del pontificale celebrato nella Cattedrale. Questa edizione della Disfida dei falò viene sottolineata da una rassegna di fotografie di Walter Massari, che si inaugura domani alle 15 al palazzo del Tribunale, dove vengono immortalati anime e cuori dei fuochisti avversari. La mostra ha dato alle stampe un album con tante notizie inedite sulla tradizione dei fuochi a Pontremoli pubblicate dal professor Paolo Lapi, ricercatore e studioso di storia locale.
N.B.