REDAZIONE MASSA CARRARA

Via un anestesista notturno al Noa: "A rischio la salute delle partorienti"

Depotenziamento per Ostetricia. L’azienda promette: "L’attività sarà costentamente monitorata"

Via un anestesista notturno al Noa: "A rischio la salute delle partorienti"

Da molte parti, politica e sindacati, hanno espresso una forte preoccupazione per il paventato taglio di uno dei tre anestesisti in forza la notte al Noa

di Alfredo Marchetti

Perdere un anestesista in Ostetricia al Noa la notte è un problema più serio di quello che si possa pensare. In queste ore in cui divampa la polemica, con sindacati, politica ed ex professionisiti della sanità, fortemente contrariati dagli ennesimi tagli dell’Asl alla sanità apuana, l’anestesista in pensione, Alberto Rutili, spiega quali possono essere i rischi di questo depotenziamento: "Un professionista deve restare in rianimazione, l’altro in Ostetricia. Se avviene un incidente stradale grave, il collega di Ostetricia si deve aggregare all’altro. Bene, se in quel momento arrivano due donne che devono partorire? Bisogna chiamare e aspettare un collega reperibile. Il Noa è un ospedale di confine, molte mamme arrivano da fuori regione per partorire. Come gestiamo poi questa emergenza?".

Il professionista si sofferma poi nello spiegare il complesso fenomeno del travaglio-parto: "Il distacco dalla madre è un momento difficilimo, pieno di insidie, anche ai più bravi operatori, alle più esperte equipes. E le competenze di questi componenti delle varie equipes sono differenti, sono un mosaico che deve lavorare insieme, capendo al volo la situazione e intervenendo nel suo campo sapendo esattamente quello che ognuno degli altri componenti fa o sta per fare. Spesso si affrontano momenti drammatici, in cui la conoscenza, l’esperienza e la formazione specialistica sono essenziali. Ormai in tutte le specialità si formano dei super-specialisti. Così in Anestesia e Rianimazione troviamo chi è super in Neurochirurgia o in Cardiochirurgia, o in Pediatria, o in Ostetricia o in Ortopedia o in Trapiantologia o Terapia del Dolore. Quindi con divisioni all’interno dei Reparti, ben riconosciute, e grazie a dio che ci sono".

"La ventilata soppressione della Guardia di anestesia ostetrica al Noa può portare a situazioni molto difficili e problematiche. Potrebbe darsi che un esperto in Ostetricia si trovi in Terapia Intensiva e un esperto di Terapia Intensiva in Anestesia Ostetrica. Se è vero che per una preparazione ottimale, oltre a quella di base, occorrono studio e anni di esperienza, con quale risultato si potranno gestire situazioni conosciute solo dalla letteratura. Anche perché, ormai la fascia di età dei parti è quella tra i 35 e i 45 anni. In agguato ci sono molte patologie durante la gravidanza e situazioni di emergenza durante il parto. Ovviamente alla base di questo tipo di decisioni c’è un problema economico. L’assessore Bezzini ha dichiarato di avere esaurito il fondo per le ’Liste d’attesa’. Mi chiedo: chi è che decide nelle Asl e in Regione? Sono ormai solo ’manager’ dell’Economia o anche i medici? Mi auguro che la politica e la sanità trovino la saggezza di valutare l’importanza della Nascita".

L’Asl, interpellata, fa sapere che il servizio non subirà depotenziamenti: "L’Asl, che ringrazia ancora i propri professionisti per la loro fondamentale attività quotidiana, ribadisce che la questione della guardia anestesiologica notturna è legata a una riorganizzazione complessiva dell’attività di Anestesia e rianimazione nelle Apuane e in Lunigiana che non modificherà l’offerta e che consentirà di mantenere lo stesso livello di sicurezza, che poi è quello presente in tutti gli ospedali della rete aziendale e regionale. Il modello attuato è quello di tutte le strutture di Anestesia e rianimazione della Regione e dell’Asl ed è quindi in linea con i requisiti dell’accreditamento: permette di garantire tutti i servizi necessari ottimizzando le prestazioni e facendo sì che i professionisti siano sempre presenti, durante il giorno e nella notte, dove c’è più bisogno. Le soluzioni organizzative attuate, che sono state oggetto di informazione anche nei confronti delle organizzazioni sindacali, permettono di dare omogeneità ai servizi erogati su tutto il territorio".

"L’ospedale Apuane non è stato equiparato agli ospedali più piccoli ma a quelli del suo stesso livello e, grazie agli stessi professionisti, il modello è stato contestualizzato rispetto alle peculiarità della struttura ospedaliera e del suo territorio ed è in linea con i flussi di lavoro esistenti nel livello 1 intensivo e subintensivo. Al Noa un anestesista continuerà ad essere sempre presente per ogni emergenza di Ostetricia e Ginecologia, come pure sarà adeguatamente presidiata la struttura di Terapia intensiva. L’attività anestesiologica verrà inoltre costantemente monitorata, come viene fatto sempre, e l’azienda è pronta in ogni momento ad apportare correttivi all’organizzazione. I carichi di lavoro di ogni settore vengono inoltre stabiliti in base a quello che viene fatto giornalmente".