REDAZIONE MASSA CARRARA

Viaggio nelle ville-gioiello di Ronchi e Poveromo

Aperte alle visite tre delle antiche dimore riscoperte da Nocchi e Nicoli. Gli architetti lanciano l’idea di creare un parco architettonico letterario.

Aperte alle visite tre delle antiche dimore riscoperte da Nocchi e Nicoli. Gli architetti lanciano l’idea di creare un parco architettonico letterario.

Aperte alle visite tre delle antiche dimore riscoperte da Nocchi e Nicoli. Gli architetti lanciano l’idea di creare un parco architettonico letterario.

Una passeggiata fra l’architettura e la storia, in luoghi ‘famosi’ ma sconosciuti, bellezze di un territorio nascosto fra il verde di un’area che ha saputo resistere nel tempo alla cementificazione e conservare così un fascino quasi d’altri tempi. Qui, fra gli alti pini di Ronchi e Poveromo, la maestosità di alcune ville è come un gioiello prezioso riscoperto grazie al volume degli architetti Massimiliano Nocchi e Silvia Nicoli, ‘Le ville di Ronchi e Poveromo. Architetture e società 1900-1970’, promosso dalla Società degli Amici di Ronchi e Poveromo. Il libro è diventato spunto per la prima edizione dell’iniziativa Case Aperte: una passeggiata tra tre delle dimore di Ronchi e Poveromo organizzata venerdì scorso che ha richiamato l’interesse di tante persone.

Per la prima volta è stato possibile visitare interni ed esterni di alcune tra le più interessanti architetture presenti sulla costa Apuana, che si nascondono tra la folta vegetazione e non sono visibili dalle strade, tra cui Villa Ceragioli inserita anche nel Censimento delle architetture italiane dal 1945 ad oggi, promosso dalla Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura. Casa Savinio, storica dimora estiva dell’artista Alberto Savinio, disegnata da Enrico Galassi, ha accolto nel mezzo della macchia mediterranea i numerosi partecipanti, il percorso si è snodato attraverso Villa Medea, emblematica architettura novecentista di Tomaso Buzzi, fino a Villa Ceragioli, prima opera dell’architetto Aldo Rossi, maestro dell’architettura italiana del secondo Novecento.

Il gruppo numeroso è stato guidato dagli architetti Massimiliano Nocchi e Silvia Nicoli, e condotto negli interni dalle padrone di casa: Enrica Antonini, Margherita Majno ed Anna Ceragioli, che con la loro disponibilità hanno reso possibile la condivisione dell’intimità delle loro abitazioni e dei loro giardini. Le visite sono state precedute dalle letture di alcuni inserti del volume, selezionate dagli autori, con la voce di Tania Giusti e Massimo Norti del circolo LaAV Massa Carrara, letture ad alta voce, un movimento di volontari e volontarie per la lettura. Anna Silvia Ceragioli, delegata alla cultura della Società degli Amici di Ronchi e Poveromo si è occupata di tutta l’organizzazione.

I partecipanti si sono mossi per le strette strade di Ronchi e Poveromo, a piedi e in bicicletta, per esplorare queste tre architetture che si sono aperte per la prima volta alle visitatrici e ai visitatori; il gruppo di turisti e residenti si è mosso con interesse e attenzione, nei giardini e negli interni, ha esplorato l’intimità di queste case, progettate con cura fino nei dettagli, ha fatto un’esperienza diretta del Patrimonio architettonico e paesaggistico, custodito tra le pinete di Ronchi e Poveromo. "Ronchi e Poveromo si dimostra ancora un luogo vivo, un attivatore di memoria, sì, ma anche di relazioni, di vita e di creatività – concludono Nicoli e Nocchi –. Un patrimonio importante che la città dovrebbe saper preservare e valorizzare, anche ai fini di una promozione turistica del territorio, con un Parco architettonico letterario".