E’ l’ora di punta al mercato di viale Roma, ma lungo il serpentone di banchi clienti se ne vedon pochi. C’è chi procede alla spicciolata verso lo sbocco d’uscita in via Carducci, intasata da auto bloccate sulla rotonda, il cui passo è intralciato da altre vetture abbandonate con le quattro frecce lampeggianti. Il malumore è palpabile e parte ad una manciata di metri di distanza. La nuova sistemazione del mercato del martedì (sperimentata già in passato) fa storcere il naso ai più che, a conti fatti, dal 10 settembre – giorno del trasferimento dal centro storico, tra Largo Matteotti e viale Chiesa, al viale Roma – assicurano di aver perso circa l’80% di fatturato. Tre ambulanti, poi, hanno già levato le tende, vendendo il posto. L’umore ai banchi, tra stoffe made in Italy, scarpe di fattura toscana, salumi e formaggi, è sotto ai piedi. Anche se il sopralluogo a metà mattinata della Commissione attività produttive per raccogliere gli umori e le criticità degli ambulanti fa sperare in un ripensamento dell’amministrazione. "Il luogo è fuorimano rispetto al centro dove avevamo una clientela più variegata grazie agli uffici e ai negozi vicini", spiegano Alessandro Nardelli e Filippo Conti, storici commercianti ambulanti a Massa. Attività che offrivano anche un punto di ristoro per ambulanti e clienti. Mentre sul viale Roma mancano anche i servizi igenici. Poi c’è il nodo viabilità con via Carducci in tilt per gli ingorghi di traffico che si creano con la chiusura al traffico di viale Roma. Tutte criticità confermate dal vicepresidente ambulanti Confcommercio, Silvio Ceccarelli: "Un altro grosso problema è legato all’esposizione della merce. Per motivi di sicurezza la profondità degli stalli è stata diminuita a 4 metri, perciò parte della merce non ha spazio per essere esposta". L’associazione ambulanti chiede "di aprire un dialogo con l’amministrazione comunale – aggiunge Ceccarelli – per trovare insieme una soluzione più consona alle esigenze dei lavoratori. In ballo c’è la sopravvivenza di intere famiglie che si basano sugli introiti derivanti da questo lavoro. La perdita di sicurezza economica grava anche sul mantenimento sociale e culturale delle famiglie. Inoltre, la perdita di fatturato grava su tutta la catena produttiva: a partire dal produttore al fornitore fino al venditorei". E aggiunge Ceccarelli: "Ringraziamo la Commissione per aver organizzato il sopralluogo al mercato e auspichiamo che ponga all’attenzione dei nostri amministratori le criticità registrate".
Non tutti hanno percepito negativamente questo cambiamento. C’è chi infatti era più penalizzato in centro, non avendo un posto visibile quanto quello di altri ambulanti o fisso. "Sono riuscito a comprare lo spazio fisso nella nuova sistemazione e sono contento perché finalmente lavoro di più. Mi sembra che sul viale ci sia più passaggio per tutti", racconta il 19enne Younos Harimi. Ai clienti, poi, questa novità sembra non dispiacere. "Il viale alberato è uno spazio piacevole, facilmente raggiungibile a piedi o in bici e accessibile anche alle persone con disabilità. E poi ha quel non so che di aria di festa", commentano Paola e Antonella.
Il trasferimento del mercato – in fase sperimentale – non riguarda solo la ’liberazione’ di piazza Aranci – aveva riportato l’amministrazione –. L’ubicazione del mercato in centro presentava problematiche come la discontinuità dei banchi, i problemi di traffico, l’impossibilità di utilizzare il parcheggio dell’ex Intendenza di Finanza e la necessità di spostare frequentemente i banchi per permettere l’utilizzo della piazza per altre manifestazioni. Sia il comando di Polizia municipale che quello dei Vigili del fuoco avevano espresso parere negativo alla permanenza del mercato in centro per motivi di sicurezza e viabilità. Inoltre, l’avvio dei cantieri nel centro città che non poteva essere rimandato. Un appiglio è la promessa dell’amministrazione di valutare, una volta avvenuti gli interventi di riqualificazione in centro, la fattibilità del rientro del mercato.
Ilaria Vallerini