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Confconsumatori ha inviato alle compagnie aeree una diffida per chiedere il rispetto dei diritti dei passeggeri. E, nel frattempo, ha vinto una causa contro Ryanair. Ma andiamo con ordine.
Dal 3 giugno scorso sono state rimosse le restrizioni alla circolazione dei passeggeri in territorio nazionale e nell’area europea. A partire da questa data, le compagnie aeree hanno cancellato alcuni voli invocando l’emergenza Covid-19, limitandosi ad offrire, in caso di mancata riprotezione, il rimborso a mezzo voucher. "In molti casi – spiega Confconsumatori – i voli in questione erano stati venduti di recente dalle compagnie. A fare chiarezza è intervenuto l’Enac, con proprio comunicato del 18 giugno con il quale ha chiarito che le cancellazioni operate dal 3 giugno scorso non possono essere ricondotte a cause determinate dal Covid-19, ma a scelte imprenditoriali. Nel frattempo, la prassi adottata dai vettori ha creato non pochi problemi in quanto è stato negato il rimborso in denaro e non è stata offerta la compensazione pecuniaria. Molti passeggeri poi hanno riscontrato difficoltà a stabilire un contatto con le compagnie al fine di verificare la possibilità di ottenere una riprotezione attendendo per ore la risposta al telefono. Abbiamo quindi inviato una diffida alle compagnie per ottenere il rimborso del prezzo pieno del biglietto senza nessuna decurtazione, qualora il passeggero non sia stato riprotetto e la dovuta compensazione pecuniaria. Confconsumatori ha anche ottenuto, tramite il legale Francesca Galloni (nella foto), un’importante sentenza dal giudice di pace di Massa a favore di due associate, contro la compagnia aerea Ryanair. La vicenda: nel luglio 2018 le signore che avevano prenotato un volo Ryanair da Pisa a Londra, si recavano in aeroporto e il volo, previsto per le 12,55 non partiva; il comportamento di Ryanair costringeva le stesse a trattenersi per l’intera giornata in aeroporto, in quanto Ryanair non cancellava subito il volo offrendo la riprenotazione su di un volo alternativo, ma inviava messaggi sul loro cellulare posticipando più volte l’orario di partenza del volo, comunicando la sua cancellazione solo alle 20,57 – quando la partenza del volo era prevista per le 12,55 – , senza fornire spiegazioni; tale comportamento ingenerava assoluta incertezza e le signore, che avevano in programma un breve soggiorno a Londra, non ricevendo alcuna assistenza né riprenotazione, anche per non perdere l’hotel e gli altri servizi già acquistati, decidevano di acquistare il volo di un’altra compagnia. Il giudice ha riconosciuto l’illegittimità del comportamento di Ryanair e ha condannato la compagnia non solo a rimborsare il prezzo del volo, ma anche a rimborsare il prezzo del nuovo volo, le spese di trasporto dall’aeroporto di Londra all’albergo, la compensazione pecuniaria per ciascuna signora in 250 euro e i danni morali.
L’avvocato Galloni invita, per casi simili, a contattare lo sportello aperto tutte le mattine (ore 9-12) o contattabile con mail a confconsumatori.massa@ gmail.com o con messaggio WhatApps sul numero 347 6302683.
Alfredo Marchetti