
di Francesco Scolaro
Uno sguardo rapido intorno mentre si passa in via Tinelli e via Acquale basta per aver voglia di scappare altrove: rifiuti abbandonati ovunque, piante e rovi che invadono la carreggiata sul lato che costeggia il Frigido, carcasse di auto utilizzate come discarica da almeno sei mesi a bordo strada e riempite di ogni tipo di spazzatura, pure un piccolo campo nomadi abusivo che sta crescendo settimana dopo settimana. Strade che i massesi usano soprattutto come vie di scorrimento, per passare dall’Aurelia a via Carducci e viceversa. Eppure qui lavorano importanti aziende del territorio, piccoli ‘gioielli’ che danno occupazione e che ricevono spesso clienti di prestigio, anche di calibro internazionale. Aziende pulite e curate nei minimi dettagli, che negli ultimi anni hanno fatto investimenti da centinaia di migliaia di euro. Imprese costrette a fare i conti con un’incuria dell’area che, assicurano, rientra comunque fra le ultime propaggini del Consorzio Zona industriale apuana a cui pagano il contributo annuale.
"Abbiamo vergogna a far venire i clienti in azienda perché per arrivare si trovano davanti a questa situazione di totale abbandono". Non le mandano a dire e mettono nel mirino soprattutto il Comune di Massa a cui hanno pure presentato un esposto all’inizio di giugno senza ricevere alcuna risposta. Un documento sottoscritto da una decina di aziende che ieri hanno voluto testimoniare di persona il proprio malcontento. Ci sono Antonio Farina della Tia Marble&Granite, Michela Tonarelli di Cda Trasporti, Mauro Bondielli del Mollificio apuano, Enrico Bondielli di Mlt System e Stefano Evangelisti di Evangelisti Marmi.
"Ci sono rifiuti ovunque – sottolinea Tonarelli – rami che invadono le carreggiate e rompono i teloni dei mezzi pesanti, costretti a invadere la corsia opposta per passare. Quattro auto abbandonate piene di spazzatura. Abbiamo segnalato tutto al Comune, ho fermato anche il sindaco sotto il Comune perché non sono riuscita a prendere un appuntamento. Ho parlato con il dirigente Della Pina. Niente, nessuno ci ascolta, è vergognoso".
"Via Acquale è diventata un campo nomadi ormai – incalza Mauro Bondielli – ci sono case abusive accampate che aumentano di giorno in giorno, sempre più famiglie con le roulotte. Una discarica a cielo aperto dove bruciano di tutto. La sera dall’ufficio li vediamo che danno fuoco a qualcosa".
"A volte puliamo noi questo tratto di strada e dentro troviamo di tutto – prosegue Enrico Bondielli –. I rifiuti li lanciano anche dai finestrini. I clienti magari non dicono nulla ma si legge in faccia… E abbiamo vergogna a farli venire qua".
"Solo un paio di settimane fa è venuto un gruppo di americani in azienda – precisa Farina – e sinceramente quando li ho portati in azienda mi sono vergognato". Le quattro auto abbandonate e piene zeppe di rifiuti si trovano davanti al muro di Evangelisti Marmi.
"Un cliente proprio ora mi ha detto: ‘Ma siete in Libano?’ – dice ancora Evangelisti –. Non è una cosa normale. Da noi arrivano clienti importanti e ne va dell’immagine di tutto il territorio. Nella nostra azienda puoi entrare e mangiare per terra mentre fuori l’immagine è questa. Saranno almeno 6 mesi che sono qua. Il 19 devo ricevere clienti di livello nazionale e sono in difficoltà a farli venire in una situazione del genere".
Una situazione indecorosa per un’area produttiva del territorio, peraltro a margine di una residenziale e a due passi dal comparto ex Gesco dove ci sarebbero pure importanti idee di sviluppo, ma le aziende nonostante l’esposto non riescono ad avere risposte: "Neppure le auto abbandonate hanno rimosso – conclude Tonarelli – perché dicono che devono ancora fare il bando per l’appalto del servizio. Ma noi è da giugno che abbiamo fatto l’esposto…".