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Lavoro Massa Carrara, previste 1.100 assunzioni (foto d'archivio)
Massa Carrara, 1 marzo 2025 – A febbraio le imprese della provincia di Massa-Carrara prevedono di assumere 1.100 persone, un valore in crescita del +3% (+30 entrate) nel raffronto con lo stesso mese dell’anno precedente. Le difficoltà incontrate dalle imprese apuane nel reperimento delle figure lavorative richieste si attestano al 56% del totale, segnando un aumento di 7 punti percentuali. Le imprese prevedono di incontrare difficoltà nel 35% dei casi per mancanza di candidati e nel 17% per una preparazione inadeguata. La richiesta di esperienza resta stabile al 67%. Ma che tipo di contratti sono? Il 26% delle entrate è previsto a tempo indeterminato (19%) o di apprendistato (7%), mentre nel 74% dei casi si tratta di contratti a termine, a tempo determinato (56%), in somministrazione (5%) o con altre forme con durata predefinita (13%). Per quanto riguarda le assunzioni programmate di giovani, il 26% ha meno di 30 anni (3% in meno).
Per il comparto industriale le assunzioni in programma scendono a 490, il 2% in meno: diminuiscono sia le richieste di manifatturiero e ’public utilities’, che hanno programmato 340 entrate (–3%), sia le assunzioni previste nelle costruzioni che si fermano a 140 (–7%). Nei servizi la richiesta di personale sale di 50 unità (+9%) rispetto al febbraio 2024, arrivando a 620 entrate. Nello specifico, si rilevano aumenti di circa 30 unità nel commercio e nei servizi alle imprese, e di 40 nei servizi alle persone, mentre nel turismo si rileva una diminuzione di 50 unità su base annua. L’incremento delle richieste del sistema imprenditoriale apuano non ha riguardato tutti i gruppi professionali. La domanda di dirigenti, professionisti altamente specializzati e tecnici (120 assunzioni) è rimasta stabile rispetto all’anno precedente, mentre quella di impiegati, professioni commerciali e nei servizi è diminuita di 50 unità (–16%). È cresciuta invece la richiesta di operai specializzati e conduttori di impianti e macchinari, salita di 40 unità così come quella di professioni non qualificate.
Per i titoli di studio la richiesta di personale laureato è pari a 120 unità (30 in più). Le imprese apuane dichiarano difficoltà di reperimento per più di 6 laureati su 10 (64%), in diminuzione rispetto al 72% di un anno prima. La motivazione principale per cui le imprese incontrano difficoltà nel trovare i laureati è legata alla carenza di candidati, un’assunzione su tre, mentre la preparazione è percepita come non adeguata nel 26% dei casi. Diminuisce la richiesta di personale con diploma di scuola media superiore (320 unità), che nel mese raggiunge il 29% delle entrate complessive, con un calo di circa 80 unità in valore assoluto. Le imprese considerano difficile da reperire più di un diplomato su due (51%): nel 30% dei casi per mancanza di candidati disponibili e nel 19% per una preparazione inadeguata alle proprie esigenze. Tra gli indirizzi più richiesti, quello meccanico è interessato da 80 entrate, con una difficoltà di reperimento del 63%. Seguono i sistemi e servizi logistici (50 entrate), dove 6 figure su 10 risultano introvabili e, con 30 entrate ciascuno, gli indirizzi trasformazione agroalimentare, ristorazione, elettrico e impianti termoidraulici.
Questo il quadro che emerge dall’analisi dei dati del Sistema informativo Excelsior, un’indagine nazionale che fornisce dati su base provinciale realizzata da Unioncamere in collaborazione con il ministero del Lavoro e delle Politiche sociali, e condotta con il supporto dell’Istituto Studi e Ricerche (Isr) e della Camera di Commercio della Toscana Nord-Ovest. “I dati confermano quanto sia cruciale investire nella formazione e nell’orientamento professionale – dichiara Valter Tamburini, presidente della Camera di Commercio della Toscana Nord-Ovest –. Le imprese faticano a trovare personale qualificato, soprattutto nei settori tecnici e ingegneristici, dove la carenza di candidati pesa sulle opportunità di crescita del territorio. Dobbiamo lavorare per rafforzare il collegamento tra sistema educativo e mondo del lavoro, promuovendo percorsi formativi che rispondano alle esigenze delle aziende”.