Carrara, 28 settembre 2018 - Oggi pomeriggio alle 17 a palazzo Binelli il professor Marcello Battini parlerà dello stato economico della nostra provincia. La conferenza della Fondazione Crc vedrà l’apertura dei lavori con Luciano Iacopini del circolo Modigliani, e successivamente il saluto del presidente della CrC, Alberto Pincione. Saranno presenti anche le scuole cittadine, i sindacati, gli ordini professionali e l’amministrazione comunale. La conferenza si intitola «Presentazione della ricerca economico statistica dell’area costiera toscana». Un breve focus in anteprima arriva dal professor Battini: «La provincia, con una popolazione di 197.068 abitanti (anno 2016) è la decima provincia toscana e all’ottavo posto, per la superficie (1.157 chilometri). La densità media di popolazione è di 170,33 abitanti per chilometri quadrato. La bassa densità di popolazione, la presenza di un porto, le dotazioni infrastrutturali viarie e ferroviarie, sono tutti fattori di sicuro interesse per il nord ovest e quindi per la Toscana. Il porto, strutturalmente integrato con quello della Spezia, non ha più la forza economica trainante del secolo passato. La rete autostradale e ferroviaria che attraversa tutta l’area costiera toscana, consente alle aree di Liguria e Piemonte un rapido (ma non troppo) collegamento con la capitale e con il meridione lungo la costa tirrenica. La diminuzione del numero di abitanti, la bassa presenza di personale laureato, la bassa percentuale di occupati, evidenziano una forte crisi del sistema demografico ed economico provinciale, confermato dai dati statistici che descrivono il mercato del lavoro. Ancora interessante la coltivazione delle vene marmifere locali, che, insieme al Nuovo Pignone alimentano un export modesto in valore, ma molto interessante per le aree verso le quali è diretto (paesi in via di sviluppo, o di frontiera). I corsi di formazione professionale hanno dato un numero di qualificati (363), pari al 12 per cento dei formati, per il 74,7 per cento femmine, in un territorio dove è prevalente, per esigenze produttive, la richiesta di figure maschili. Spreco di denaro pubblico ed inutile perdita di tempo per chi cerca veramente lavoro. In altre parole: un’occasione perduta. Il turismo, marino e montano, anch’esso modesto in valore, deve essere visto con un certo interesse, anche se non può competere, per il mare, con il sistema ligure e per la montagna, con le aree dell’arco alpino. Le banche in provincia, in termini relativi, ‘lavorano’ più con le famiglie che con le imprese, rispetto a quanto si verifica in ambito regionale. La diminuzione della popolazione residente, per le banche della zona, non è una buona notizia, al pari della rischiosità degli impieghi (sofferenze più elevate della media regionale)».
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