Massa, 19 gennaio 2025 – “L’ambulante storico Piero Filippi ha consegnato la licenza del mercato di Marina di Massa. Un altro pezzetto della storia commerciale getta la spugna. Un anno prima aveva consegnato insieme ad altri colleghi la licenza di Piazza Aranci”. A dare la notizia è Silvio Ceccarelli, vicepresidente Confcommercio settore ambulanti, che denuncia la crisi del settore a Massa, lanciando un grido di aiuto all’amministrazione.
“Pochi giorni fa – prosegue – Filippi ha consegnato la licenza per svolgere il mercato rionale del venerdì a Marina. Parlo di un collega di grandissima esperienza commerciale. Con il suo furgone ha portato il suo abbigliamento di manifattura italiana in tantissime città Italiane. Filippi non ha deciso di smettere definitivamente, ma ha iniziato a consegnare la licenza proprio nella città in cui vive e dove sarebbe più comodo e facile fare il suo lavoro. Questo deve far riflettere: i mercati a Massa non funzionano”.
Le cause sono tante e non tutte collegate a fattori esterni alla città, come evidenzia Ceccarelli: “Il dipartimento del commercio del Comune di Massa non ha mai messo questi commercianti nella condizione di svolgere il proprio lavoro nelle condizioni ottimali. Anche nell’ultimo progetto di spostamento (sul viale Roma ndr) gli operatori lavorano con stalli piccoli poco profondi. Sono costretti a tenere parte della merce sul furgone e a non esporla in quanto il banco è insufficiente. Hanno progettato lo spostamento del mercato non tenendo conto delle peculiarità di questo settore”.
L’appello all’amministrazione comunale mette in fila alcuni punti per trovare contromisure anche a quelli che sono i problemi legati a fattori nazionali ed europei: “L’amministrazione nel periodo pre-elettorale aveva proposto più concertazione con le organizzazioni di categoria, ma ha preso una strada diametralmente opposta. Come Confcommercio abbiamo cercato e cercheremo anche in futuro un dialogo. Nei prossimi giorni chiederemo un incontro su alcuni temi che avevamo già sollevato e che ad oggi non hanno ancora avuto riscontro: la cancellazione sulla cartella del suolo pubblico della tassa sul soprassuolo. È una tassa illegittima visto che con la legge del 27 dicembre 2019 n°160, lo Stato chiarisce che la tassa del suolo pubblico, che ogni ambulante paga, è onnicomprensiva di qualsiasi altro tributo. Sono due anni che chiediamo questa revisione e a oggi l’amministrazione ce l’ha negata. Il riconoscimento del certificato medico per le assenze dovute a problemi di salute. Diritto riconoscimento dalla nostra carta costituzionale: per problemi di salute un cittadino non perde dei diritti né per questo motivo viene penalizzato. Infine la riorganizzazione delle fiere nel territorio comunale con un adeguamento della tariffe. Anche nell’ultima edizione della fiera della Befana, gli operatori hanno trovato la tassa dell’occupazione del suolo pubblico molto esosa e sproporzionata rispetto al contesto commerciale. Molti partecipanti hanno già manifestato l’idea di non partecipare il prossimo anno se le cose rimarranno così”.