Carrara, 17 dicembre 2024 – Anche Silvia Dell’Amico responsabile del Dipartimento regionale infrastrutture di Forza Italia interviene sul dibattito in corso sul porto per dire che è complementare a quello di Spezia. Il dibattito riguarda la futura governance, ovvero se lo scalo marinello debba passare sotto la giurisdizione della Regione, o restare come oggi accorpato al porto della Spezia.
“Con il decreto legislativo del 4 agosto 2016 si razionalizza la disciplina concernente le autorità portuali e viene istituita l’Autorità di sistema portuale del Mar Ligure Orientale, comprendente i porti di Marina e di Spezia – scrive Dell’Amico –. Le azioni previste dal decreto consentono ai due porti di diventare un sistema capace di creare occupazione e sviluppo economico nel segno di una nuova governance, efficiente e semplificata. Il porto di Marina di Carrara con circa 5 milioni di tonnellate movimentate annualmente, ricopre un importante ruolo per lo sbarco-imbarco di carichi speciali, impiantistica, prodotti lapidei e merci varie. Il porto carrarese è anche sede di una importante industria navalmeccanica, usufruisce di una ferrovia di riferimento ed è collegato con il fascio plurimodale tirrenico, disponendo di due caselli autostradali vicini: Carrara e Massa. Occorre però fare una valutazione oggettiva. Prima dell’accorpamento con Spezia il porto di Marina arrancava a raggiungere i tre milioni di tonnellate, dopo l’accorpamento i traffici sono considerevolmente aumentati su tutte le linee portuali. È evidente che il porto di Marina di Carrara, per dimensioni e vocazione, non abbia incidenza sul mercato nazionale e internazionale in modo autonomo. La Regione Toscana ha come riferimento ineluttabile il porto di Livorno, che trova in Piombino un’automatica occasione di associazione, così come la Liguria trova nel porto di Genova il suo riferimento storico”.
“I porti di Marina Spezia sono entrambi due appendici marginali dei porti toscani e liguri, Livorno e Genova. L’associazione in un unico sistema portuale consente a entrambi di costruire un’unità operativa propria e indipendente, che rappresenta un elemento di complementarità con Genova e Livorno. Aldilà di ogni campanilismo geografico, la questione non consiste se Carrara diventerà l’appendice del sistema toscano e Spezia del sistema ligure – conclude Dell’Amico –, ma che con il sistema portuale carrarese-spezzino si riesce a evitare la marginalità di questi due porti, realizzando una terza polarità che non costituisce elemento di debolezza, ma anzi complementarità”.