Carrara, 13 dicembre 2017 - Buon andamento dei prestiti alle imprese. Scendono i tassi di interesse. Torna il segno più davanti alla dinamica dei prestiti alle imprese, dopo un 2016 stabile. Si riducono in maniera importante i tassi di interesse sulle imprese, tendendo verso la media della Toscana. Sono questi in estrema sintesi i risultati sul credito elaborati dall’Istituto di Studi e Ricerche e presentati nell’ultimo incontro dell’Osservatorio sul credito provinciale, tenutosi in Camera di Commercio. Tale Osservatorio è stato istituito dalla Camera di Commercio di Massa- Carrara nell’estate 2013 allo scopo di discutere di un tema così stringente ed al contempo urgente come quello del credito alle imprese, alla luce delle difficoltà allora registrate dagli imprenditori locali nell’ottenere erogazioni bancarie e, dall’altro lato, da parte delle Banche di trovare situazioni non eccessivamente rischiose sulle quali investire. Secondo i dati della Banca d’Italia, nei primi sei mesi del 2017 i prestiti alle imprese della nostra provincia sono aumentati del +1,3%, registrando il secondo miglior andamento in Toscana dopo Lucca (+1,7%) ed a fronte di una media regionale che invece ha denunciato una contrazione (-0,7%). E’ bene precisare che tale nuova accelerazione è stata generata, ancora una volta, dalle medio-grandi imprese, che hanno visto accrescere il credito del +2,5%, mentre continua a contrarsi l’ossigeno bancario destinato alle piccole realtà (-2,7%). Da segnalare in modo particolare la buona dinamica dei finanziamenti di medio e lungo termine indirizzati ai cosiddetti investimenti produttivi per acquisto di macchinari, attrezzature e mezzi di trasporto, che ha segnato un +2,2% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. A livello settoriale, oggi i comparti considerati più appetibili dalle nostre banche risultano essere quelli dell’estrattivo (prestiti aumentati del +5% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente) e dei servizi (+4,4%), mentre per il manifatturiero si registra una piccola contrazione (-1,5%), dovuta tuttavia all’effetto della crisi di alcune importanti realtà locali. Preoccupa particolarmente, invece la situazione del settore edile che annota cali dei prestiti di circa il -8%. Riguardo alle famiglie, si consolidano i finanziamenti loro indirizzati (+2%), grazie in particolare ai mutui che hanno ripreso a crescere con una certa consistenza, annotando un +13% rispetto a cinque anni fa. L’analisi ha però anche messo in luce come sia peggiorato sensibilmente dal 2011 ad oggi il rapporto tra i crediti e la raccolta, passando da 180 a 130 di oggi. Detto in altri termini, se prima ogni 100 euro di denari raccolta dal sistema bancario si traduceva in prestiti per 180 euro per il territorio, oggi la stessa quantità di raccolta è capace di generare sono 130 euro di finanziamenti locali. Come anticipato, sono migliorati in questo scorcio di 2017 anche i tassi di interesse applicati dalle banche alle nostre imprese, scendendo ad un costo medio del 3,5%, a meno di un punto dalla media regionale. Il miglioramento è dovuto in particolare ai saggi sulle operazioni autoliquidanti (ossia anticipi su fatture, su crediti, etc), mentre su quelle a revoca (come aperture in conto corrente) i saggi restano inchiodati vicino al 10%, a livelli di profondo Sud, ma per fortuna, in questi ultimi anni, queste ultime operazioni stanno diventando sempre più marginali all’interno della composizione dei prestiti erogati dal sistema bancario.
"Le restrizioni e le condizioni esageratamente onerose che osservavamo all’inizio del 2013, con tassi medi superiori al 5% -, dichiara il presidente della Camera di Commercio, Dino Sodini -, ingrandimento accesa verso questo tema, attraverso lo strumento dell’Osservatorio, poiché in questa fase storica, in cui il mondo economico sta affrontando un passaggio epocale, dato dalla nuova rivoluzione industriale, diventa decisivo per le nostre imprese approvvigionarsi bene ed a buone condizioni di mercato, poiché altrimenti rischiano di non intercettare le opportunità fornite dalle nuove tecnologie digitali con i necessari investimenti da fare". In vista anche della nuova rivoluzione industriale che stava affacciandosi, già a settembre 2015 la Camera di Commercio avviò un progetto sperimentale, all’interno dell’Osservatorio sul credito, coinvolgendo 4 aziende “pilota” resesi disponibili a seguire un percorso di miglioramento della comunicazione nei rapporti con il sistema bancario passando attraverso una verifica delle condizioni di “bancabilità” dell’azienda, dei possibili miglioramenti e dell’adozione di probabili nuove pratiche operative. Si è trattato di un’iniziativa sperimentale che aveva lo scopo di migliorare il rapporto tra banche e imprese del territorio ed elevare l’attenzione e la sensibilità degli imprenditori rispetto agli aspetti finanziari dell’impresa, oltre a quelli produttivi. Questo percorso ha visto il coinvolgimento, a titolo gratuito, di esperti dell’Ordine dei commercialisti e dei ragionieri che per 24 mesi si sono resi disponibili ad analizzare le società sotto il profilo della loro bancabilità, ad evidenziare le criticità esistenti, nonché a proporre loro determinati correttivi, senza tuttavia entrare in concorrenza con i servizi offerti dalle associazioni di categoria o dai singoli professionisti. All’ultimo incontro dell’Osservatorio, del 25 ottobre scorso, sono stati presentati i primi risultati di questo progetto che è in fase di chiusura. Risultati che hanno registrato un netto miglioramento della percezione del rischio delle aziende da parte del sistema bancario, miglioramento che in alcuni casi si è tradotto in un maggior affidamento di credito, ed in altri, in condizioni più buone, passando anche ad una migliore adesione delle forme tecniche con cui le aziende utilizzano gli affidamenti. "Questa sperimentazione ha dato i suoi frutti , a detta degli stessi imprenditori coinvolti - dichiara il Presidente dell’Istituto di Studi e Ricerche, Vincenzo Tongiani -. la dichiarazione di uno degli imprenditori intervenuti che ci ha detto che, grazie a questa sperimentazione e all’implementazione di azioni correttive che gli sono state suggerite, è riuscito ad abbattere negli ultimi due anni il peso dei propri interessi bancari del 70% sul proprio bilancio aziendale, passando da oneri per 200 mila euro agli attuali 60 mila". Visti gli ottimi risultati che ha generato tale sperimentazione, la Camera di Commercio è già al lavoro per verificarne una sua replicabilità, con l’obiettivo di allargare la platea delle imprese da coinvolgere nel 2018.