Massa, 3 marzo 2023 – È sereno, si siede in una delle poltrone nel suo ufficio che guardano su Massa. Il giorno dopo la sua sfiducia il sindaco Francesco Persiani tira una linea sulla crisi politica.
Cosa pensa il giorno dopo la sua sfiducia?
"Avevo già metabolizzato l’esito della serata. Speravo si arrivasse a questo esito, anche per interrompere un governo che stava diventando poco produttivo. Giusto andare al voto perché tutti dovevano sapere. È stata una serata catartica, mi ha dato soddisfazione. è da ieri che sono stato subissato di telefonate, la gente non capisce il perché siamo arrivati a un finale poco politico. Non ci sono elementi che ci hanno diviso, gli ultimi passaggi come il Paav sono stati usati in maniera strumentale. Ci sono state 20 sedute di commissione, per 4 anni abbiamo lavorato e poi nel totale silenzio precedente, poi è stato bocciato. Segnale che ai ’dissidenti’ non interessava più lavorare".
È stato chiamato re, uomo solo al comando, padrone. Cosa ne pensa?
"Ogni cosa fatta è stata realizzata ragionandoci. Sono stato accusato di aver avuto cattivi consiglieri, questo è un po’ presuntuoso. Mi è stato detto che sono un uomo solo al comando. Le cose sono due: o la prima o la seconda. Io ho lasciato carta bianca alle iniziative, ma negli ultimi mesi mi è sembrato di parlare con dei sordi, non volevano un rapporto. Anche i tavoli che ho organizzato sono stati disertati. Io non ho mai espresso giudizi su nessuna persona. Io re? Ma discutiamo di cose concrete...".
Ha parlato di Pnrr in consiglio comunale e del rischio di perdere i finanziamenti. Cosa vuol dire?
"Io ho ricevuto rassicurazioni scritte tramite una mail del primo settembre dove veniva detto che stava andando tutto bene per i progetti dell’ex Cat, ex mercato ortofrutticolo e gli altri. Poi nelle settimane scorse ho scoperto che qualcosa in realtà non era come veniva raccontato: i progetti erano indietro e ora si rischia che non vengano realizzati. Spero che il commissario che arriverà li porti avanti. Avevo intuito che qualcosa non stava andando come mi veniva raccontato: a metà dicembre ho firmato degli atti dove veniva confermato che alcuni progetti non erano pronti entro il 31 dicembre e che quindi non potevamo chiedere un ulteriore finanziamento. Al di là di questo, per fortuna approveremo il bilancio, abbiamo la Casa della comunità che andrà in porto".
Quali scenari si apriranno ora?
"FdI ha rotto con la Lega. A livello nazionale arriveranno a un’intesa: spero che qui non si faccia l’errore di andare divisi. Il coordinatore provinciale di Fdi non ne ha azzeccata una, vedi Carrara. Ora che si sente forte e pretende di comandare. Qualcuno a Roma si sveglierà? Guidi mette insieme una squadretta di gente che non sai da dove arriva solo perché ce l’ha con me perché... non gli ho fatto le coccole. Dall’altra parte vedo la Lega e Forza Italia ufficiale: una coalizione solida. Ho già pronto lo slogan: ’Continuiamo insieme’"
Cosa si sente di dire al suo principale avversario?
"Guidi? Se non vincevo io non avrebbe mai fatto l’assessore. Ora che si è messo in gioco, vedremo. Ieri sera ha perso: mandano a casa un sindaco per l’ambizione di un singolo. Ho stima nella Meloni, credo in Fdi, ma qui questo partito non lo riconosci più".
E sull’audio di Amorese?
"È un audio di un suo intervento in consiglio comunale: volevano avere assessori. Ero disposto ad aprire, ma quando ho organizzato un tavolo non si è presentato. Quando li chiedeva lui andava bene, gli altri sono poltronai".