La favola della Medicea è finita sul più bello. E senza lieto fine. Ma sempre favola resta e gli applausi al termine dei tifosi al seguito, delusi ma riconoscenti alla squadra che li ha fatti sognare, sono il premio a chi sul campo ha fatto vivere un pomeriggio straordinario, tra ansia, speranza e fiducia facendo palpitare i vertici societari e i supporter della Fivizzanese. Spazio dunque non alla delusione ma a qualche lacrima che in molti credevano potevano essere di gioia, mentre al 96’ dopo la paratona di Scalpelli sulla botta di Alvisi sono diventate di grande amarezza.
"In campo c’era un’energia particolare – spiega il presidente Pietro Fiori –, pazzesca, c’erano tutti i presupposti perché la partita finisse diversamente, nonostante ci mancassero tre pedine fondamentali come Domenichelli, Bianchi e Lopez. Abbiamo comunque fatto la partita perché se il primo tempo se fosse finito tre a zero per noi non ci sarebbe niente da dire. Poi un episodio in ha dcfiso la gara. Una palla vagante rimasta nella nostra area senza che nessuno riuscisse ad allontanarla ha permesso ai nostri avversari di fare gol. Poi il rigore al novantesimo...".
"Noi abbiamo fatto un campionato di grande spessore. Qualcuno potrebbe sostenere che la loro squadra è stata la migliore, però non ho visto tante squadre migliori della Fivizzanese quest’anno, a parte il Montignoso. Quello che voglio dire – concluide – è che ci riproveremo il prossimo anno e siamo già tutti motivati per fare molto meglio nella nuova stagione".
Ebal.
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