
Davide D’Antongiovanni
Roba da Azzurra. Tre stilettate nei primi quaranta minuti con la disinvoltura e la naturalezza dei grandissimi. Pontremolese senza pietà, quella vista contro il Firenze Ovest sconfitto per 3-1. È un successo che si specchia nelle qualità di un gruppo e dei singoli, nella classifica e nel momento delle due squadre. Il tuffo a pesce di Mengali sul primo gol è poi stato arricchito nel breve spazio di 9’ da altre due reti del cannoniere versiliese che su nove gare disputate ha segnato sei reti, numeri che di colpo diventano un dato di fatto, corredato dal buon giuoco collettivo, dai forti sapori che sprigiona la squadra pure nei pochi momenti di sofferenza nei quali affidarsi a un portento da area di rigore, quell’Ivan Cacchioli che trasmette impotenza, sconforto agli avversari come è capitato a Nieri e Marrani catturandogli palloni impossibili.
Quella attuale è una Pontremolese che gioca tanto meglio di quella del girone di andata? No, non gioca tanto meglio, ma gioca tanto diversamente. Intanto prende pochissimi gol, nove nelle ultime 12 partite è questa è una prima regola da osservare, altro che calcio champagne e fregnacce del genere. E poi è vero o no che questa società e la squadra affidata a Matteo Verdi non si sono afflosciate di fronte ai dieci punti di penalizzazione tenendosi stretta Filippi, Grasselli, Miceli, Scaldarella e ha acquistato altra gente di caratura come Baudi, Franzoni, Vannucci, Cucurnia, Ceciarini, Aliboni, Mancini, Mengali, Lisi, Tebogo e il giovane virgulto Gazzoli proprio per vedere di spezzare certi incantesimi che tengono banco sul palco della Promozione. E dunque l’Azzurra vince perché può contare sull’esperienza di D’Antongiovanni che le altre squadre non hanno
Ebal.
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