Mancano due punti all’appello dalla trasferta di Brescia. Quelli che la Carrarese si sarebbe meritata sul campo e che avrebbero consentito agli azzurri di superare i lombardi in classifica e attestarsi in una comoda nona posizione con vista playoff. Una punta di rammarico c’è ma si fonde con la consapevolezza di aver fatto un altro concreto passo avanti in un percorso di crescita e di consolidamento in una categoria nuova e difficile. La Carrarese ormai è una squadra quadrata che ha innanzitutto una sua solidità difensiva. Al netto di qualche sbandata, è una delle formazioni alle quali è più difficile far gol. Fin qui ha terminato più della metà delle partite disputate (9 su 17) con la porta imbattuta. Solo lo Spezia ha ottenuto più cleen sheet di lei (10). Dei 19 gol totali subiti, che ne fanno la settima difesa meno battuta della Serie B, Imperiale e compagni ne hanno presi 11 concentrati sole tre trasferte (Catanzaro, Spezia e Salerno).
Nelle ultime due gare gli avversari non sono neanche riusciti a tirarle in porta. E parliamo di Palermo e Brescia, due ipotetiche “grandi“. Questo dato fa specie se si considera che all’appello in questo periodo in difesa sta mancando Mauro Coppolaro che fino all’infortunio di Modena ne era stato un titolare quasi inamovibile. Oliana è un rimpiazzo affidabile, Guarino in prospettiva un ulteriore titolare. Partendo da questo equilibrio difensivo, garantito dal lavoro sinergico di tutti i reparti, il mister sta cercando di acquisire ulteriori certezze in altre zone del campo ed i segnali in questo senso sono incoraggianti. Alla Carrarese è evidente che c’è una progettualità sensata e sostenibile, condivisa da società e tecnico, che sta portando i suoi frutti. Questo gruppo è stato pensato bene in estate ed ha avuto in Calabro un vero maestro nella sua gestione.
Nel difficile impatto con la nuova categoria si è affidato un po’ di più sugli “eroi“ della promozione lasciando la possibilità ai giovani di qualità ma con poca esperienza di crescere al loro fianco senza particolari pressioni. Le parti in questo periodo si stanno capovolgendo coi ragazzi nuovi che si stanno sempre più prendendo spazio (Guarino, Giovane, Zuelli, Cherubini, Shpendi, Cerri) e qualche veterano (Capezzi, Finotto, Panico) che sta rifiatando un po’. Tutto questo processo sta avvenendo in maniera armonica sia in campo che fuori per merito di un gruppo ricettivo e davvero coeso, perfettamente sintonizzato sulla lunghezza d’ondata dell’allenatore.
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