Ci ha provato Antonio Calabro a opporre ad una Salernitana in crisi una Carrarese il più spregiudicata possibile, anche nel modulo. Evidentemente, però, aveva avuto ragione prima ovvero quando, dopo la batosta rimediata a La Spezia, si era affidato a un più solido 3-5-2. Con quell’assetto gli azzurri avevano ottenuto la prima vittoria in Serie B a Frosinone, pareggiato a Bari e se l’erano giocata sino all’ultimo a Modena. A distanza di oltre due mesi la Carrarese ha provato a cambiar nuovamente pelle in trasferta, forte di una consapevolezza suffragata dai risultati interni, ma è incappata in un nuovo disco rosso pesante nelle proporzioni.
A Salerno la cerniera centrale composta da Schiavi, poi sostituito da Capezzi, e Zuelli è parsa a maglie troppo larghe per coprire una porzione di campo molto ampia e il lavoro di sostegno assicurato dagli attaccanti è risultato inadeguato. La Salernitana ogni volta che è riuscita a eludere il pressing iniziale degli apuani ha avuto la possibilità di puntare la porta avversaria e conseguentemente di entrare in area di rigore con troppa facilità e con una frequenza ben maggiore di quella a cui eravamo abituati.
La Salernitana è andata al tiro 20 volte ma sotto questo aspetto anche la squadra di Calabro ha fatto il suo calciando 16 volte. In questi casi la differenza la fa la precisione nelle conclusioni, la qualità degli interpreti offensivi ed è lì che i padroni di casa hanno dimostrato di avere qualcosa in più. E’ come se la Carrarese avesse accettato di disputare un incontro di pugilato a guardie abbassate finendo, però, per avere la peggio perché in grado di sferrare colpi meno potenti.
Alla fine i marmiferi sono usciti dall’Arechi col 57% di possesso palla, con 448 passaggi totali fatti di cui 367 completati contro i 346 degli avversari con 269 riusciti. Statistiche che fanno capire che non è mancata tanto la personalità o la capacità di controllare il gioco quanto piuttosto quella di far male. Imperiale e compagni tornano a Carrara a capo chino, con un fardello pesante da metabolizzare, ma la serie B è anche questa. Mister Calabro lo ho ricordato spesso che si sarebbe trattato di un percorso tortuoso costellato anche da sconfitte.
Alla batosta suvbita alla Spezia la sua squadra aveva risposto benissimo mettendo in fila sei risultati utili consecutivi. Questo nuovo "schiaffo" deve essere preso come un altro incidente di percorso da mettere alle spalle quanto prima rinserrando subito le fila.
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