
Il momento del contatto in area di rigore tra Oyono e Cherubini
Così non Var! L’eco del rigore negato sabato a Cherubini ancora non si è spento. L’episodio è stato analizzato anche dall’ex arbitro Gianpaolo Calvarese, ora commentatore su Amazon Prime Video, nel suo sito “Calvar.it“. Il giudizio è stato perentorio: "Si tratta di un contatto falloso, un calcio: Oyono cerca di prendere il pallone ma non vi riesce, e trova soltanto il piede del suo avversario. Il calcio è funzionale: infatti Cherubini non riesce poi a giocare bene il pallone, ma lo fa in maniera maldestra proprio per via dello sgambetto. Le immagini sono chiare: manca un rigore. Peraltro, a correggere l’errore dell’arbitro Crezzini in questo caso sarebbe potuto e dovuto intervenire il Var".
Al Var c’era Manuel Volpi di Arezzo, lo stesso che a gennaio al 38’ di Pisa-Carrarese non era intervenuto dopo un breve check su un mani in area di Caracciolo. Non si può dire che in queste ultime giornate la Carrarese sia stata fortunata nelle valutazioni arbitrali. Nel match precedente con la Cremonese al 34’, sul risultato di 1-1, Finotto era stato travolto dalla carica di Ceccherini, dopo aver scaricato palla su Cherubini a sinistra, che si era disinteressato del pallone andando dritto sull’uomo ma l’arbitro Tremolada aveva lasciato correre e La Penna al Var non lo aveva richiamato. Anche a Reggio Emilia, nel turno ancora precedente, c’era stato un episodio molto discutibile. Al 56’ sempre Finotto aveva crossato da destra in area di rigore trovando il braccio del difensore Sosa in una posizione scomposta e che aumentava vistosamente il volume del corpo. Anche in quel caso il direttore di gara Rutella e il Var Di Martino non sono intervenuti ed il gioco è proseguito regolarmente.
In un momento cruciale della stagione si stanno stratificando una serie di episodi arbitrali sfavorevoli ed il tecnico Antonio Calabro ha voluto con garbo ma anche con fermezza stigmatizzare questo fatto in sala stampa al termine della sfida col Frosinone chiedendo per la Carrarese lo stesso rispetto dovuto alle grandi piazze e ribadendo la volontà della sua squadra di non fare da comparsa ma di rimanere a lungo in Serie B.
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