La salvezza della Carrarese passa anche da imprese che possono arrivare al cospetto di corazzate che per prestigio della loro piazza e qualità della propria rosa sembrerebbero di un’altra categoria. Rientra sicuramente in questo novero il Palermo che arriva a Carrara dopo la prova forza data allo stadio Renzo Barbera dove ha interrotto l’imbattibilità dello Spezia che durava da inizio campionato.
Gli azzurri, dal canto loro, hanno vissuto una settimana a leccarsi le ferite di Salerno covando propositi di rivalsa. Se dopo l’exploit col Pisa era comprensibile per Antonio Calabro dare continuità all’undici che aveva tolto il primato alla squadra di Inzaghi adesso le gerarchie sono inevitabilmente meno salde e la formazione odierna potrebbe subire dei correttivi proprio in funzione delle caratteristiche dell’avversario e degli esiti del lavoro svolto durante la settimana.
In difesa, perdurando l’assenza di Coppolaro, ci sta che il tecnico di Melendugno si affidi per la terza gara di fila ad Oliana, il difensore più impiegato a parte i tre titolari. Le alternative sono i giovani Guarino o Motolese. In mezzo al campo, scongiurato un forfait del “totem“ Schiavi, potrebbe riprendersi una maglia da titolare Giovane visto che all’Arechi sia Zuelli dall’inizio sia Capezzi a gara in corso non hanno brillato.
C’è, poi, il solito interrogativo: due o tre punte? In casa la Carrarese ha quasi sempre optato per la seconda soluzione ma la scoppola rimediata a Salerno e l’arrivo di una big come il Palermo potrebbe indurre alla prima opzione. Del resto anche giovedì in conferenza stampa Calabro ha ribadito quanto a contare sia l’atteggiamento aggressivo mantenuto dalla squadra a prescindere dal numero di punte in campo.
Davanti la logica farebbe supporre che Shpendi, parso in crescita nell’ultima uscita, sarà della partita. Con lui con tutta probabilità dovrebbe rivedersi anche Cherubini, giocatore che al netto dei suoi alti e bassi è diventato un punto fermo della squadra. Per lui parlano i numeri. Dopo Spezia è partito titolare 8 volte su 9 entrando dalla panchina solo nella gara infrasettimanale di Bari dopo che era uscito affaticato pochi giorni prima col Cittadella.
Resta, infine, un “mister X“ da individuare nell’undici di partenza. Potrebbe essere un centrocampista puro, un trequartista o una punta. A prescindere dagli uomini, comunque, sarà importante ritrovare una squadra equilibrata, capace di far male ma anche di rimanere compatta dietro. Cosa, questa che è mancata a Salerno dove i granata hanno avuto la possibilità di entrare in area con troppa facilità.
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