di Michela Carlotti
Conto alla rovescia per il combattimento del campione Luís Hodaj sul ring più ambito del momento: il Petrosyan Mania il 30 novembre a Monza. Luis Hodaj, vent’anni, di origini albanesi ma italiano cresciuto e vissuto ad Aulla, combatte da quando era bambino. Ha iniziato ad allenarsi all’età di cinque anni nella palestra aullese "Il Tempio" di Clyde Parenti dove si è formato ed è rimasto fino a quattro anni fa, per poi proseguire con il team dello "Sport Club Virtus 1906" il pluripremiato centro pugilistico spezzino con oltre cento anni di storia. Professionista della categoria 69-71 chili di peso, Hodaj ha iniziato il suo percorso da agonista all’età di 16 anni sotto la guida del maestro aullese Alessandro Andellini nella palestra di Ceparana affiliata alla Virtus.
Ha già all’attivo 25 competizioni dilettantistiche e 6 disputate da professionista. Dal suo primo esordio in contatto pieno nella specialità Muay Thai sul ring del Kombat Day a dicembre 2021, il giovane atleta si è fatto subito conoscere nel panorama nazionale con una serie di ripetute vittorie. Un successo dopo l’altro, ha traguardato tre titoli italiani fra i quali anche la classe A, conquistata lo scorso maggio nella tre giorni di campionati nazionali assoluti classe A-Fight 1 Code a Montecatini Terme. Ed ora si prepara al più famoso ed ambito galà nazionale ed europeo di Fight Code: il Petrosyan Mania, ideato dal campione più forte di tutti i tempi in questa disciplina, l’armeno naturalizzato italiano Giorgio Petrosyan.
"Per noi è stata una chiamata importante - dichiara il Maestro Andellini - un onore partecipare a questa vetrina". A preparare Luis per la sfida, c’è tutto un team della Virtus: oltre al maestro Andellini, il collaboratore Luca Sergi, il tecnico di pugilato Antonio Castillo ed il preparatore atletico Marco Giannarelli. "Si allena cinque o sei volte a settimana per un paio d’ore al giorno. Si tratta di un allenamento molto faticoso ed intenso, con riprese da tre minuti di lavoro ed uno di recupero" spiega Andellini rappresentando l’impegno dell’atleta ed anche quello che c’è dietro alla sua preparazione. "Ci muoviamo spesso come team in tutt’Italia per preparare Luís ad affrontare ogni competizione, facendolo allenare con atleti del suo livello". Gli allenamenti devono tra l’altro aiutare l’atleta ad alzare i battiti per reggere lo sforzo sul ring: ad esempio, con minuti di scatti a 16-17 chilometri orari per arrivare fino a toccare i 190-200 battiti prima di recuperare.
Andellini spiega che le riprese aumentano a seconda del livello agonistico: "Si parte da riprese di un minuto e mezzo, poi si passa a quelle da due e pian piano, quando si diventa professionisti, si fanno tre riprese da tre minuti oppure cinque da tre minuti se si disputa un mondiale o un titolo". L’incontro a Monza è con l’avversario Gianluca Pozzoli che ha già combattuto lo scorso anno al Petrosyan.
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