di Enrico Baldini
Al “Palatresi“ di Cerreto Guidi si è calata una Pontremolese decisa a giocare le proprie carte con molta serenità nella semifinale dei playoff di Promozione Si è vista all’opera una squadra convinta delle proprie potenzialità che non sono da meno rispetto a quelle della Real Cerretese, superata per 1-0 nell’appendide dei supplementari. Una vittoria che apre una seconda porta all’Azzurra, domenica prossima alle 16, a confronto con la Larcianese sul neutro di Pietrasanta. A regalare il sorriso della vittoria è stato Nicolò Manenti che momenti importanti lo trovi sempre pronto, determinato a portare il proprio contributo per la causa e quelle volte che gli è capitato non perdona il portiere avversario. E allora, dopo 77’ minuti passati dall’Azzurra a spuntarsi le unghie contro la Cerretese, via la tuta, qualche giro d’orologio e al nono minuto supplementare eccoti servita la botta di Manenti che ha scaraventato Menichetti (sempre in campo e non espulso) e compagni alla seconda finale.
Nel mondo della LunigianPalla i riflettori si sono spostati sul “mandriano“ di Monti che contro la Real Cerretese ha realizzato l’undicesima rete, quasi tutte decisive, regalando un altro sorriso ai sostenitori della Pontremolese. E’ legato al tre, parlando di numeri, che portava sulla schiena nelle giovanili dell’Azzurra fino a diventare uno dei cardini delle difese di Pontremolese, Camaiore, Serricciolo e quando è stato richiamato non ci ha pensato un secondo a dire sì.
"Quando ritornai alla Pontremolese, mi dissero che serviva un difensore esperto pronto per ogni evenienza. Mica mi offesi". Senza mollare di un centimetro non si è mai adeguato all’aria soft di una Pontremolese costruita per vincere. Sabato contro la Cerretese ha collezionato la presenza numero 211 maglia azzurra. "Mi sono aggrappato a questa bandiera e credo di dover ringraziare molta gente". Forse, ma la stima non viaggia su treni gratuiti. Manenti ha vinto ma è stato anche protagonista della sfortunata passata stagione. Adesso accarezza un altro sogno. "Cogliere la quarta promozione". Parole appena sussurrate dal “gladiatore“. "Credo nell’agonismo, ma rivendico un dato: non ho mai fatto male a nessuno". Lealtà, compagna di vita per Manenti, allevato sui campi del pallone e nell’officina paterna di papà Enzo capitano della nazionale Sindaci.