
E’ il rigore negato a Cherubini, inevitabilmente, a tenere banco in sala stampa al termine del match. "Non è mio...
E’ il rigore negato a Cherubini, inevitabilmente, a tenere banco in sala stampa al termine del match. "Non è mio costume parlare degli arbitri e non l’ho mai fatto – risponde Antonio Calabro a precisa domanda – ma certi episodi vanno analizzati perché determinano molto. Oggi l’episodio del rigore è troppo importante. L’ho rivisto dieci volte prima di parlarne perché volevo essere sicuro. Cherubini viene toccato, non si può dire che non lo sia stato. C’erano rigore ed espulsione. Poi ci sta che lo avremmo sbagliato e avremmo perso lo stesso ma intanto datemeli. Ho chiesto se l’episodio fosse almeno stato rivisto dal Var, questo anche per un mio miglioramento come giovane tecnico, ma non mi è stato risposto. Devo anche tutelare la mia squadra e i miei giocatori che pretendevano che qualcuno venisse qui a dire qualcosa e questo spetta a me. A Reggio Emilia prima del gol c’era un fallo di mani netto non sanzionato. A bocce ferme dopo giorni qualcuno ci ha confermato che era rigore. Contro la Cremonese l’intervento su Finotto non è stato neppure guardato. Speriamo che un giorno gli episodi arbitrali vengano anche a nostro favore perché in 29 partite non ne abbiamo avuti. Qua ci stiamo giocando qualcosa di importante. La Carrarese vuole rimanere in serie B vent’anni, non vuole essere una meteora. Pretende di essere rispettata come la Sampdoria, la Salernitana e il Frosinone. Quelle squadre che non dovevano stare dietro di noi ma ci sono".
Chiarito l’episodio incriminato Calabro si è spostato sulla disamina della gara. "Nella prestazione non posso rimproverare nulla alla squadra. Nel primo tempo abbiamo avuto tre grosse occasioni per fare gol, e sono tante, senza subire niente. Nella ripresa abbiamo preso gol sul loro unico tiro in porta a seguito di una serie di rimpalli sugli sviluppi di un calcio piazzato. Dopo, la partita si è messa come volevano loro. Ci sono state delle difficoltà che sono normali con un avversario che chiudeva determinati spazi per poi ripartire ma noi abbiamo fatto la partita che dovevamo".
Gian.Bond.
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