REDAZIONE MASSA CARRARA

Massese, dalla trattativa si va alle vie legali

La dirigenza ha deciso di muoversi nei confronti di Massimo Radicchi, intermediario dell’imprenditore indiano Bajaj per lesione d’immagine

Quella che doveva essere una trattativa da imbastire si sta trasformando in tutt’altro. La Massese, dopo aver ribadito a chiare lettere la sua intenzione di non cedere la proprietà, ha deciso di rivolgersi alla giustizia sportiva nei confronti di Massimo Radicchi, uno degli intermediari dell’imprenditore indiano intenzionato a rilevarne le quote. L’US Massese 1919 ha comunicato "di aver conferito espresso mandato al proprio legale di fiducia, l’avvocato Francesco Rondini, di tutelarla dalle sempre più insistenti dichiarazioni rilasciate dal signor Massimo Radicchi sull’operato della sodalizio Massese".

Nel comunicato non è specificato quali siano le esternazioni "incriminate" rilasciate da Radicchi, ma la società bianconera stigmatizza un altro fatto. "Si evidenzia purtroppo come il signor Radicchi in questi giorni stia contattando giocatori per conto della U.S. Massese – prosegue il comunicato - non avendo alcun titolo per poterlo fare non essendo né un tesserato della società né risultando aver alcun rapporto di collaborazione a qualsivoglia titolo con la Società. Pertanto non tollerando più tale atteggiamento e avendo al contempo sufficiente documentazione comprovante questa grave condotta che rispecchia sia profili di illecito sportivo che profili di illecito penale provvederà senza indugio ad intraprendere le dovute azioni legali nei confronti del signor Massimo Radicchi a tutela dell’immagine e dell’attività sportiva della U.S. Massese 1919 sia innanzi gli organi della Giustizia Sportiva che della Giustizia Ordinaria".

"Sono stato incaricato dalla Massese di adire a vie legali – ha confermato l’avvocato Rondini – per lesione dell’immagine della società verso terze persone. Sono rispecchiabili entrambi i profili di illecito, ma secondo prassi dovrò rivolgermi prima alla giustizia sportiva. Solo avuto il nullaosta della Federazione da Roma, per il vincolo della clausola compromissoria, è possibile esperire azioni civili e penali". Massimo Radicchi, dal canto suo, cade dalle nuvole: "Non ho mai parlato male della Massese e di questa società – ha dichiarato -. Non capisco questo accanimento verso di me perché non mi sono mai espresso nei confronti di questi dirigenti e del loro operato". Una vicenda che continuera a far discutere anche nelle prossime settimane gli appassionati della Massese.