Oltre il mondo del basket attraverso gli scatti fotografici di Lanzardo. Emozioni, umanità e condivisione. Tutto raccolto nel libro ’Team mates’

Potrebbe sembrare solo un libro fotografico, ma quelle foto racchiudono molto di più perché raccontano umanità, relazioni e condivisioni. E’...

Emozioni, umanità e condivisione. Tutto raccolto nel libro ’Team mates’

Emozioni, umanità e condivisione. Tutto raccolto nel libro ’Team mates’

Potrebbe sembrare solo un libro fotografico, ma quelle foto racchiudono molto di più perché raccontano umanità, relazioni e condivisioni. E’ il volumetto "Team Mates", con fotografie di Stefano Lanzardo (fotografo professionista spezzino ma con un forte legame ventennale con Carrara, dove ha lavorato sui laboratori di marmo, per lo studio Nicoli, per il museo di san Francesco), curato da Andrea Zanetti (per un ventennio nella vita politica e amministrativa di Carrara, poi nella progettazione culturale e dallo scorso anno anche allenatore di basket giovanile) ed edito da Giacchè di La Spezia, realizzato con la collaborazione della Pallacanestro Audax e con il contributo della Fondazione CR Carrara, presentato a palazzo Binelli. Oltre settanta fotografie "rubate" nel corso degli allenamenti delle squadre giovanile gialloazzurre, per raccontare una giornata in palestra, per sottolineare che un gesto sportivo vuol dire anche relazione, che la condivisione delle regole è anche un presupposto della vita. "La palestra non è mai sola, nemmeno al buio – scrive Zanetti nella prefazione, invitando a provare a sedersi in mezzo al campo di una palestra vuota per coglierne gesti e voci – perché la palestra trattiene tutto, come una memoria indelebile di eventi sportivi ma soprattutto umani".

Lanzardo cattura nell’obiettivo la quotidianità degli allenamenti: lo spogliatoio, il riscaldamento senza palla, la partitella per provare schemi e marcature, l’affinamento dei fondamentali, il pre partita. E poi la partita, dove si raccolgono i frutti dell’impegno profuso in allenamento. "In palestra si incrociano sorrisi e scazzate, allegria e lacrime di frustrazione – continua Zanetti – e neppure la squadra è mai sola, perché questo vissuto farà parte dei ricordi di quei ragazzi diventati uomini e che sarà esperienza di vita, momenti che sfuggono alle regole di ambienti scolastici o familiari, anche se le strade di ciascun giocatore si divideranno. E la palestra non giudica, ma accoglie tutti, per farli sentire parte di un gruppo".

Maurizio Munda

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