Massa Carrara, 29 luglio 2013 - Marco Loiola e Cristina Biagi si erano visti giusto la sera prima del delitto, sabato sera: erano insieme a una festa di famiglia. Solo poche ore dopo lui ha ucciso lei, ferito gravemente un conoscente di entrambi per poi uccidersi sul lungomare di Marina di Massa. Lo rivela la Procura di Massa Carrara che sta cercando di fare luce sul rapporto tra i due coniugi, in via di separazione. La donna, 15 ore prima di morire per i colpi di pistola sparati dal marito, da cui aveva chiesto la separazione (non ancora depositata), si trovava con la famiglia, comprese le due bambine, a festeggiare il compleanno del cognato. ''Presupponiamo - dice il Pm Alessandra Conforti - che neanche la vittima avesse capito la pericolosità del marito, visto che continuavano a frequentarsi, soprattutto per il bene delle due figlie''.
La Procura sta anche cercando di capire se l'uomo sabato sera si fosse già procurato la pistola oppure se il tutto si sia svolto nell'arco delle prime ore del mattino seguente. La mattina dopo, infatti, Loiola, già armato, è andato in cerca di Salvatore Galdiero, un amico della coppia che lui pensava avesse una relazione con la moglie, lo ha raggiunto alle 13,15 e gli ha sparato sei colpi di pistola che però non lo hanno ucciso. Poi alle 13,20 si è recato nel ristorante di Marina di Massa dove la moglie stava lavorando e le ha sparato, per poi uccidersi in strada davanti a numerosi passanti.
Il 22 luglio Cristina Biagi presentò formale denuncia alla polizia di Massa per le minacce ricevute dal marito, Marco Loiola, da cui stava chiedendo la separazione. Gli atti della denuncia passarono subito alla procura e la donna fu ascoltata nei giorni seguenti dagli inquirenti e dalla squadra mobile. Durante uno di questi colloqui, l'ultimo venerdì 26 luglio, due giorni prima dell'omicidio, Cristina Biagi sostenne che il marito avesse più volte anche minacciato di fare del male alle loro due figlie, se lei non fosse tornata a casa da lui.
Infatti la donna già da tempo era tornata a vivere con i suoi genitori. Per questo la procura dispose un controllo a 360 gradi sull'uomo, che fu anche pedinato, ma che non mostrò mai nessun segno di irrequietezza. Inoltre i due continuavano a frequentarsi, probabilmente per il bene delle bambine, tanto che sabato sera si trovavano tutti insieme ad una festa di compleanno di famiglia. La denuncia del 22 luglio arrivò dopo una prima richiesta di intervento al 112, a fine giugno, quando Cristina Biagi chiamò i carabinieri per le percosse ricevute dal marito, a cui aveva detto di non voler più tornare a casa.
Resta un importante tassello da ricostruire per gli inquirenti della procura di Massa che si occupano dell'omicidio-suicidio di ieri a Marina di Massa: dove Marco Loiola abbia preso la pistola. L'uomo infatti, secondo quanto riportato dagli investigatori, non aveva il porto di armi e non aveva mai rivelato a nessuno di possedere una pistola. "Stiamo scavando nel passato di Loiola - dice il Pm Alessandra Conforti - per capire come abbia fatto a procurarsi un'arma di fatto utilizzata anche in precedenza illegalmente, vista la matricola abrasa. Adesso le indagini si concentreranno su questo giro di ricettazione di armi, che noi già conosciamo sul territorio apuano, per individuare il soggetto che ha fornito la pistola a Loiola''.
LA TESTIMONIANZA DELLA TITOLARE DEL LORENS - La titolare del ristorante in cui è avvenuta la tragedia, Elisabetta Bellucci, afferma: "ho visto nascere il loro amore e li ho visti morire insieme". '"Cristina - ricorda la donna - aveva 17 anni quando ha conosciuto Marco, qui nel mio bar; lei lavorava per noi. Erano giovanissimi. Si sono innamorati, sposati, hanno avuto due figlie, stavano insieme da 16 anni''. ''Marco era un ragazzo buono. La separazione per lui è stata disastrosa, non era più in sè; dava la colpa agli altri del loro amore finito''.
Riguardo a Salvatore Galdiero, la Bellucci spiega che: "è un cliente del bar, Marco ne era geloso perchè lo vedeva aiutare Cristina ogni tanto al bancone; i due erano amici, si conoscevano soltanto da dicembre, non c'era nulla tra loro. Marco ha preso un abbaglio, ha cercato in tutti i modi di riportarla a casa e non riuscendoci l'ha uccisa''
Intanto fuori dal ristorante, chiuso per lutto, sono stati lasciati fiori, candele e messaggi; in uno di questi si legge: "La violenza uccide, la violenza nega la vita umana, passione è amore, l'amore rispetta".
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