
Nibali con il suo avvocato, Fausto Malucchi
Montecatini, 10 novembre 2018 - Fine settimana dalla polizia francese per Vincenzo Nibali. Nessun problema e nessuna preoccupazione, si è trattato come hanno fatto sapere in un post su Facebook i suoi due avvocati pistoiesi, Elena Baldi e Fausto Malucchi, entrambi facenti parte del «Fans Club I Cannibali», di un incontro al Centro della Gendarmeria francese (sezione sicurezza e tutela della persona) avvenuto a Modane Valfréjus Savoie.
Durante l’incontro, «in cui la polizia francese ha mostrato grande professionalità», dice l'avvocato Baldi, Vincenzo Nibali ha chiesto più garanzie per i ciclisti durante le gare ed inoltre si è parlato della caduta, anche per far luce sull'incidente di cui il campione della Bahrain Merida rimase vittima lo scorso mese di luglio durante la tappa del Tour.
Ricordiamo che Nibali rimase vittima dell’incidente finendo a terra e riportando la frattura di una vertebra, a circa 4 Km dal traguardo della 12ª tappa con arrivo sull’Alpe d’Huez, una delle salite più importanti salite del ciclismo.
In un primo momento era sembrato che Nibali fosse caduto perché toccato da una moto della polizia francese in fase di sorpasso, ma successive immagini televisive e fotografiche, fecero risalire le cause della caduta a un tifoso, il quale si era sporto troppo per fare una fotografia: la tracolla della sua macchina fotografica rimase impigliata nella bici di Nibali. L
a caduta avvenne appena prima che incominciasse la parte finale, tutta transennata. Ai bordi della strada c’erano tante persone che, come spesso capita, avevano ridotto di molto la parte percorribile dai corridori. In più alcune persone avevano acceso dei fumogeni, che crearono problemi agli occhi e non solo dei corridori, peraltro nel loro momento di massimo sforzo. Un incontro dunque servito per chiarire quanto avvenne e cercare di migliorare il passaggio dei corridori in certe tappe fondamentali.