Montecatini, 29 marzo 2022 - La fotografia e i viaggi sono sempre stati aspetti fondamentali della sua esistenza. Da quando Alberto Di Mauro può dedicarsi a tempo pieno alla sua grande passione per gli scatti fotografici, immagini rubate al tempo e itinerari inconsueti, angoli urbani "sottratti allo sguardo dell'abitudine" e scenari naturali mozzafiato sono divenuti connubio creativo a firma di "en nico".
Una sua mostra fotografica: "Imago in itinere" è visitabile fino al primo maggio a Montecatini Terme, al Tettuccio, salone Portoghesi. Di Mauro - funzionario del ministero degli esteri in pensione, direttore di istituti di cultura italiana in molti Paesi – racconta con queste parole il suo percorso umano e artistico: "Ho sempre coltivato la passione per la fotografia – ricorda in video collegamento da Roma – anche quando lavoravo per il ministero degli esteri. Tuttavia, sia perché non avevo abbastanza tempo, sia perché mi occupavo di cultura e non volevo far entrare nella sfera professionale una mia passione, vivevo l'amore per la fotografia nei ritagli di tempo, fuori dal lavoro e in forma privata". Una passione che ha resistito agli anni e oggi è condivisa con il mondo, per cui Alberto Di Mauro è fotografo con il nome d'arte 'en nico' la cui scelta non è certo casuale: "Ho scelto di chiamarmi 'en nico' per varie ragioni: un omaggio a mia madre, che era pittrice e si chiamava Nicosia e un riferimento alla mia origine siciliana, perché in dialetto siciliano 'nico' vuol dire piccolo. Con questo spirito scelgo di scriverlo anche in minuscolo e, quando mi firmo, lo faccio con due enne minuscole 'nn', cioè "nessuno», praticamente".
Di Mauro, in autunno scorso, è stato a Montecatini Terme ad inaugurare la sua mostra: "Imago in itinere", al salone Portoghesi del Tettuccio: "E stato in occasione del Misff, Montecatini international short film festival, organizzato da Marcello Zeppi. Sono stato invitato ad esporre una serie di foto nel bellissimo spazio del Tettuccio e sono stato molto onorato di poter coniugare le mie immagini con quello scenario stupendo. La mostra è tuttora visitabile, fino al primo maggio e i visitatori che entrano al Tettuccio possono osservare le mie foto e, spero, da esse, immaginare chissà cosa".
Montecatini Terme è oggi patrimonio dell'umanità Unesco e 'en nico' ha già dedicato fotografie alla città: "Sì perché, per me, ogni luogo nuovo che conosco è una sorta di festa, cioè di scoperta, da vedere attraverso i miei occhi. Nuovi mondi, angoli da sottrarre, come dico io di solito, allo sguardo dell'abitudine". Ad un'osservazione poco attenta, visto lo stile particolare di 'en nico', molte sue foto potrebbero apparire fotomontaggi, ma non è così: "Siamo abituati a vedere determinate cose, l'attività del cervello entra in modalità creativa quando vede qualcosa di diverso. Mi accorgo di vedere le cose da angolazioni inusuali. Una delle possibilità che spesso utilizzo è quella di accostare elementi che sono totalmente differenti, ma che, decontestualizzati dall'ambiente in cui si trovano, raccontano una nuova storia. Ci sono due modi per far questo: o unire questi elementi in modo artificiale e allora siamo di fronte ad un fotomontaggio oppure vedere questi elementi nello stesso scatto".
Coltivando la passione per la fotografia, Di Mauro riesce a vivere anche l'altro suo grande interesse per i viaggi: "L'ultimo luogo che ho visitato è stata Matera: ho fatto una mostra là, tra i famosi sassi. Mi ha ispirato molto, sono rimasto lì tanto tempo, ho osservato l'effetto delle luci nei diversi orari e ho studiato come realizzare accostamenti inusuali. Matera è uno stage, un palcoscenico naturale bellissimo, dove si può creare tanto, immaginare tanto e che, soprattutto, racconta tanta storia". Di Mauro è stato direttore di istituti di cultura italiana in tutto il pianeta: "Sono stato in Israele, Scozia, in Senegal, a Berlino, a Tokyo, Giacarta, Mosca e Los Angeles. Ho avuto la fortuna di girare il mondo, nutrire la mia ispirazione, conoscere tante culture diverse. Il mio lavoro era quello di diffondere la cultura italiana nel mondo ed ero in contatto con artisti di tutte le arti, uomini di scienza. Ho cercato di far conoscere il Made in Italy. Penso che la cultura possa essere davvero volano per la ripartenza. Ho sperimentato che la cultura facilita il dialogo perché si fonda su valori universali, in cui ci riconosciamo come uomini, superando differenze e contrasti geopolitici".
Di Mauro ha vissuto gli anni della pandemia anche rifugiandosi in montagna: "Tra gli ultimi viaggi prima del covid, ricordo quello in Kazakistan, per una spedizione organizzata dalla National geographic, con altri fotografi dal mondo; avevo visitato i deserti del Kazakistan e luoghi ancora sconosciuti. Ricordo anche quello di questo inverno: 7mila chilometri con la mia auto tra Spagna e Portogallo, un Paese che non visitavo da vent'anni, un amarcord e una scoperta di nuovi luoghi".
Di Mauro ci ha portati poi in video nel suo rifugio in Abruzzo, a Castel del Monte, in provincia di L'aquila, a 1300 metri di altezza, dove trova pace, silenzio, ispirazione: "Questo luogo è importante per me, mi fa entrare in una dimensione a contatto con la natura, che mi ispira nel mio mondo fotografico, con i suoi paesaggi illuminati da luci sempre diverse, con i suoi colori, le sue trasformazioni, le sue linee dettate dalla neve, dai solchi della terra; qui, ritrovo le caratteristiche particolari delle mie fotografie, come la geometria, per me un'invenzione spaziale, governata da leggi precise. Per me, è come avere davanti una tavola di Excel, dove io riesco ad inserire, nelle varie caselle, il caos delle mie idee. Nello stesso tempo, il cromatismo, dato appunto da questi mutamenti di colore, mi detta l'aspetto emotivo". Chi volesse vedere le fotografie di 'en nico' può farlo anche sul suo sito: www.ennicoad.com.