DANIELE BERNARDINI
Cronaca

Acqua termale, la novità: “Nel sottosuolo ci sono nuove risorse da usare”

L’ipotesi del geologo De Martin Mazzalon presentata a Palazzo Belvedere: “Un serbatoio in continuità a quello esistente o situato più in profondità”

Enrico Pandelli e Marco De Martin Mazzalon (Goiorani)

Montecatini Terme, 18 febbraio 2024 – “Il serbatoio dell’acqua termale, nel sottosuolo, potrebbe essere molto più grande di quanto ipotizzato finora, con un calore addirittura maggiore. I dati che ho raccolto durante i quattro anni del mio dottorato di ricerca aprono la possibilità a un serbatoio doppio nel sottosuolo o comunque dotato di maggiori risorse di quanto possiamo pensare. Senza dubbio, la conferma di questa ipotesi aprirebbe un nuovo scenario". Il geologo Marco De Martin Mazzalon, in servizio all’ufficio di tutela termale, ha fatto questo importante annuncio, ieri pomeriggio, nelle sale di Palazzo Belvedere, durante l’incontro intitolato ’Balsamo che tolto vien di sotterra e s’apre al chiaro giorno’. Con lui, a illustrare gran parte del lavoro svolto per il suo dottorato di ricerca, che discuterà il 24 marzo, era presente Enrico Pandeli, docente di geologia stratigrafica e sedimentologica all’università di Firenze.

De Martin Mazzalon è giunto a questa ipotesi durante l’attività di aggiornamento delle carte geologiche nelle zone della Valdinievole con affioramenti carbonatici, fondamentali per il termalismo, non solo a Montecatini, ma anche a Monsummano. "Tutti i dati – ha spiegato il funzionario comunale – portano a ipotizzare un serbatoio in continuità a quello esistente o più in profondità. Durante il mio lavoro ho effettuato uno studio di portata delle acque se alle Leopoldine venisse realizzata la piscina. Arriviamo a un massimo di 20-25 litri al secondo, oltre il quale non è possibile sfruttare le sorgenti senza avere problemi. La circolazione delle acque termali nel sottosuolo è molto complessa, sono tutte legate tra loro. Se avessimo conferme su ulteriori risorse, ad alta temperatura, si aprirebbe un altro scenario. L’acqua, utilizzata in concessione, non può essere gestita in maniera frammentata. Servono ulteriori perforazioni a conferma e il Comune non può essere lasciato solo". Pandelli ha ricordato che "a Larderello, per fare verifiche a 2.500 metri sotto il suolo, Eni ha speso circa due milioni di euro. In questo caso, vista la profondità minore, anche l’investimento dovrebbe essere più basso".

Anche Aurelio Crudeli, direttore generale di Federterme, ha partecipato all’incontro a Palazzo Belvedere. "Sono molto contento di essere in città – ha dichiarato – Montecatini è importantissima per il termalismo italiano e sta soffrendo dopo aver coperto un ruolo davvero rilevante. L’ultima edizione di Thermalia, a Milano, è andata bene e siamo soddisfatti. Sta partendo Italcares, la piattaforma dei servizi digitali legati alla salute e vogliamo che ci sia anche Montecatini. L’acqua è un tema fondamentale: senza acqua le Terme non si fanno". Il sindaco Luca Baroncini ha espresso soddisfazione per il lavoro di De Martin Mazzalon. "Questo lavoro è molto importante perché contribuisce alla tutela delle acque termali. Ribadisco che la concessione mineraria deve rimanere unica e non divisa in tante parti, soprattutto in una fase così delicata come quella che l’azienda sta attraversando. Serve un cervello unico".