Sei ore di musica, sette band sul palco del Teatro Verdi di Montecatini per una serata da ricordare. Questa sera si celebra il Progressive Rock Festival: temi e suggestioni dagli anni Settanta. Dalle 18 sino a mezzanotte, una iniziativa dedicata alla musica progressive. L’idea di un Festival Progressive è quella di regalarci sei ore di musica emozionante, ma anche, più ambiziosamente, di suggerire, supportandola, una possibile adesione a quello stile di vita, a quel modo di sentire. Dopo questa prima edizione pilota infatti, le scuole del territorio e gli artisti saranno coinvolti nella realizzazione di opere ispirate ai temi e alle suggestioni progressive per mostre, mapping, installazioni, incontri e scambi tra appassionati. Negli anni ’70, la felice concomitanza di successo economico e sviluppo tecnologico, di euforico, colorato, idealismo riusciva a esprimere una scrittura musicale e testuale ricca di citazioni, raffinata e sognante, legata all’arte e al mito, intrisa di sogno e magia.
Sette i complessi coinvolti in questa prima edizione del festival: Blacked, The Skies, Sona Et Labora, L’Equilibrio, Stereotomy, Atlas e The Progr Rock Experience. Nel 2007, dallo scioglimento degli Ars Nova, il tastierista Massimiliano Guidicelli, Luca Lombardi (basso e voce) e Lorenzo Righi (chitarre) fondano i Sona Et Labora, tribute band dei Pink Floyd. Stereotomy, invece, è una band torinese, che dal 2013 si esibisce in locali e teatri. L’Equilibrio Progressive project nasce a Roma nel 2020. The Skies si forma sempre nel 2020. Nonostante la giovane età, Atlas ha già al suo attivo, dalla prima costituzione del 2021, 20 live su palchi importanti. The Prog Rock Experience inizia a suonare nel 1994, con continue variazioni nella formazione. I Blacked, infine, vedono la luce nel 1997, come cover band di musica pop-rock anglosassone.
Gianluca Barni