Caso Alival: la Regione trova una soluzione per i 78 dipendenti dello stabilimento di Ponte Buggianese, dove sono stati prodotti per anni mozzarelle e pecorino e di cui è stata decretata la chiusura da parte della società Nuova Castelli, che fa riferimento alla multinazionale Lactalis.
È prevista domani alle 14.30 in municipio la firma di un protocollo e la conferenza stampa alla quale interverranno Valerio Fabiani, consigliere del governatore Eugenio Giani per le imprese in crisi e il sindaco Nicola Tesi, oltre alle organizzazioni sindacali. La Regione è riuscita a coinvolgere un gruppo di imprese, i cui titolari saranno presenti domani, nel riassorbimento di tutto il personale che finora ha lavorato nello stabilimento di Ponte Buggianese. Le istituzioni sono così riuscite a risolvere il problema sul lato occupazionale, mettendo fine alla situazione di incertezza che gravava su numerose famiglie da circa un anno.
Secondo il piano annunciato da Lactalis, undici dipendenti sarebbero stati trasferiti nello stabilimento di Porcari (Lucca), mentre altri 45 avrebbero ricevuto soldi e la garanzia di prelazione per un posto di lavoro quando il sito produttivo verrà riassegnato a un altro soggetto. Lo scorso anno la dirigenza del gruppo Lactalis, multinazionale francese proprietaria anche di Galbani e Parmalat, ha confermato la decisione di chiudere i siti produttivi Alival di Nuova Castelli a Ponte Buggianese e a Reggio Calabria. La proprietà ha spiegato le sue ragioni.
"La razionalizzazione degli assetti produttivi della società Alival – ha affermato Nuova Castelli – si rende urgente e necessaria per riportare in equilibrio la gestione operativa dell’azienda, da tempo in sofferenza, e oggi aggravata dall’impatto sui costi di produzione dovuto al protrarsi della crisi pandemica e al nuovo scenario di crisi internazionale".
Daniele Bernardini