REDAZIONE MONTECATINI

Incubo maltempo, il San Baronto si difende e i residenti spalano fango. Prevenzione per l’allerta

Il Comitato appena nato ha iniziato con azioni concrete, ripulendo i fossi. Ma restano le preoccupazioni per i collegamenti: a rischio anche il turismo

Incubo maltempo, il San Baronto si difende e i residenti spalano fango. Prevenzione per l’allerta

Valdinievole, 21 marzo 2025 – Quelle immagini che sono davanti ai nostri occhi da qualche giorno sono impressionanti: l’intera collina del Montalbano che scivola a valle. L’emblema sono le interruzioni lungo la SP9 Montalbano, il principale collegamento fra Casalguidi e Lamporecchio che, ad oggi, non si può immaginare quando potrà riaprire. Ma la stessa cosa si vede anche lungo la Sp28 o la Sp27, ovvero gli altri collegamenti che consentono di passare dalla piana alla Valdinievole senza dover valicare il Serravalle ed arrivare a Monsummano. Una problematica che tra qualche settimana, sicuramente, esploderà in tutta la sua gravità per due aspetti: uno turistico e l’altro sportivo. E’ anche per questo che, notizia di ieri, è nato in maniera spontanea un comitato di imprenditori e cittadini per tenere alta l’attenzione nella zona e mettere in pratica alcune azioni utili per migliorare lo scenario.

T15BGA
La voragine sulla strada del San Baronto (Acerboni/fotoCastellani)

Un esempio? In vista della nuova allerta meteo, alcuni dei componenti del comitato si sono messi a ripulire i fossetti sul versante di Lamporecchio per garantire un deflusso corretto dell’acqua dall’unico versante al momento agibile per arrivare in cima al San Baronto. Si parla di una delle mete più ricercate dagli stranieri che da anni scelgono questa collina per ritemprarsi e per godere, soprattutto in estate, di qualche grado in meno della pianura essendo comunque vicini a Firenze, Pisa e Lucca. Decine i B&B, gli agriturismi, un agri-campeggio di dimensioni notevoli come il “Barco Reale” che, ad oggi, si sentono privati di qualcosa: la principale strada di accesso alle strutture col rischio di mettere gambe all’aria una parte del terziario della provincia.

E poi c’è l’aspetto sportivo. Il San Baronto, storicamente, è la montagna dei ciclisti pistoiesi e non solo: ogni appassionato, almeno una volta nella vita, l’ha percorsa. C’è chi ci fa le “ripetute” nei weekend passandoci delle ore ma, soprattutto, è la salita cuore nevralgico di tantissime gare giovanili e amatoriali organizzate fra le province di Pistoia, Prato, Firenze e la zona dell’empolese. Con la situazione attuale, il colle rischia di non essere transitabile per nessuno portando sofferenze alle attività che, di quello, si auto-finanziano come botteghe di alimentari e bar in vista dell’estate. Ad oggi, per esempio, non si saprebbe che percorso alternativo ipotizzare per il Gran Premio Industria e Artigianato di Larciano e, viste anche le criticità sulle altre strade di collegamento piana-Valdinievole, anche gli organizzatori dei rally che utilizzano questo territorio sembrano costretti a cercare altrove. Speriamo davvero che non sia così.