Due malviventi senza cuore hanno tentato di truffare un’anziana, supportati dall’aiuto telefonico di un complice, con la falsa storia del pagamento della cauzione per il figlio della donna, fermato dopo aver provocato un incidente stradale. Grazie all’intervento della nuora però il piano ordito contro la vittima è andata in fumo, e i protagonisti del tentato colpo sono dovuti fuggire. Ma dovevano ancora fare i conti con la polizia di Stato. Al termine di un’articolata attività di indagine, gli agenti del commissariato di Montecatini, diretto dal vicequestore Fabio Pichierri, in base all’ordinanza emessa dal giudice delle indagini preliminari del tribunale di Pistoia, hanno arrestato due ventenni, residenti in provincia di Napoli già noti alle forze dell’ordine, per tentata truffa aggravata. A uno di loro è stata applicata la custodia cautelare in carcere, mentre l’altro si trova ai domiciliari con l’obbligo di indossare il braccialetto elettronico.
I fatti risalgono al 3 luglio scorso. Un’anziana, che in quel momento si trovava in casa da sola, ha ricevuto una chiamato sul telefono fisso. Dall’altro capo del filo, c’era un uomo che, senza mai qualificarsi in qualche modo, l’ha informata che suo figlio aveva provocato un incidente stradale. Una donna, rimasta coinvolta nel sinistro, era ferita in modo grave e si trovava al pronto soccorso. Il misterioso interlocutore ha raccontato all’anziana di conoscere bene il figlio, riferendosi a lui per nome. Ha aggiunto di non poterli mettere in contatto, perché l’altro si trovava in stato di fermo e sarebbe servito denaro per il suo rilascio. Così, il malvivente ha aggiunto che alla porta dell’abitazione di sarebbe presentato a breve un tale Paolo per ricevere i soldi. Un soggetto con questo nome, in effetti, si è presentato alla porta e, poco dopo, un altro uomo si è aggiunto a lui. Lei, impaurita, li ha fatti entrare in casa.
Paolo, dopo aver confermato la storia dell’incidente, ha chiesto denaro o gioielli per sbloccare il fermo a cui era sottoposto il figlio dell’anziana. I due malviventi, dopo aver notato una cassaforte, hanno chiesto alla donna le chiavi per aprirla. Ma queste è solito tenerle il figlio che, in base alla falsa storia, era in stato di fermo. Così hanno chiesto un piccone o un oggetto utile per forzare la cassaforte. Nel frattempo, hanno fatto firmare all’anziana una falsa delega che li autorizzava al pignoramento dei beni per il tribunale. A rovinare tutto come ha pensato la nuora che, appena entrata in casa, ha chiesto cosa ci facessero i due tipi. Questi, vistisi scoperti, hanno deciso di darsela a gambe. La nuora poi ha telefonato al marito che si trovava al lavoro e non aveva provocato alcun incidenti con feriti gravi.
Daniele Bernardini