ARIANNA FISICARO
Cronaca

Artigiani che non mollano. Festa Calzoleria Toscana. Ecco lo sbarco a Firenze

Il calzaturificio monsummanese ha aperto un nuovo negozio in pieno centro. Enrico Barni: "Il settore sta naufragando, ma noi andiamo avanti con orgoglio".

Enrico Barni, SaNdro Bettaccini e Paolo Barni

Enrico Barni, SaNdro Bettaccini e Paolo Barni

È una storia di passione, di orgoglio e di famiglia quella che ha permesso, in piena crisi del settore, a Calzoleria Toscana di aprire, nel 2021, un negozio nella famosa Galleria San Babila a Milano e adesso anche in una delle vie della moda più importanti di Firenze. Il calzaturificio monsummanese, che vanta una storia di oltre 60 anni di raffinato artigianato calzaturiero è forse l’ultimo, nel distretto delle scarpe, a non voler rinunciare alla propria storia e al proprio marchio per piegarsi alle grandi gruppi. Mercoledì sera l’inaugurazione del negozio a Firenze in via della Vigna Nuova, a pochi metri da palazzo Strozzi e nel pieno momento della rassegna di Pitti Uomo. Una bella festa in una delle più prestigiose vie dello shopping fiorentino con amici e clienti ma soprattutto con le famiglie Bettaccini e Barni, che da 60 anni portano avanti con fiducia il proprio marchio e la raffinatezza dell’artigianato toscano.

"Dopo aver aperto a Milano San Babila ci sembrava un controsenso non aprire un nostro negozio proprio a Firenze – ha detto Sandro Bettaccini – siamo felici di essere presenti in una via prestigiosa come via della Vigna Nuova con i nostri marchi, tra cui Calzoleria Toscana per la linea classica e Rosso Fiorentino Shoes, un prodotto tutto nostro che prevede scarpe con lavorazione tinto in capo da noi brevettata. Ci aspettiamo da questo negozio un buon ritorno non solo per il turismo straniero ma anche perché i toscani sanno riconoscere una scarpa di qualità, conoscono i materiali, sanno cos’è il fine artigianato. Il nostro è un prodotto identitario, noi siamo una famiglia, mio padre Luciano fa le scarpe personalmente per questa nostra azienda dal 1958 e i suoi nipoti Enrico Barni e Paolo da una vita danno anima e corpo alla fabbrica. Questo attaccamento alla propria storia non può che essere un indice di qualità".

Soddisfatto dei passi in avanti e dei progetti di Calzoleria Toscana anche Enrico Barni che insieme a Luciano Bettaccini ha speso una vita di passione nell’azienda familiare monsummanese. "Quest’azienda è una famiglia – spiega Enrico – abbiamo 52 dipendenti e molti di questi nel tempo hanno lavorato con noi anche 30 o 40 anni. Questo nostro attaccamento ci sprona a provare sempre nuove sfide. Inoltre facciamo anche sviluppo e ricerca in modo massivo rispetto alle nostre dimensioni. Sappiamo che il settore sta naufragando per svariati motivi. Noi volevamo che la nostra scarpa e la storia calzaturiera del nostro territorio potesse esprimersi e cercavamo una vetrina: le fiere tradizionali sono cambiate e con internet il mondo è diventato paradossalmente più piccolo. Milano e Firenze, le due città della moda, erano un obiettivo che volevamo raggiungere".

Arianna Fisicaro