REDAZIONE MONTECATINI

Aumento Tari, il salasso è servito: "Imprese del territorio in ginocchio per i rincari fino al 700 per cento"

Cna e Confartigianato sul piede di guerra. I presidenti critici: "Il Comune non ha fatto il suo lavoro"

Aumento Tari, il salasso è servito: "Imprese del territorio in ginocchio per i rincari fino al 700 per cento"

Le imprese di Monsummano e Valdinievole sul piede di guerra per gli insostenibili aumenti della Tari. Proprio in questi giorni stanno, infatti, arrivando fatture con incrementi fino al 600-700 per cento in più rispetto al 2022. "Un’ennesima batosta su un sistema economico già provato da inflazione, rincari di costi energetici e di materie prime e mancanza di liquidità", commentano dando voce agli imprenditori, i presidenti dell’area Valdinievole di Cna Toscana Centro e Confartigianato, Paolo Bonelli e Andrea Berri, che denunciano le pesanti ripercussioni legate al passaggio alla tariffa corrispettiva sui rifiuti messa in atto, "senza alcun confronto – dicono – da Alia e dal Comune di Monsummano Terme". Per avere un’idea degli "aumenti stratosferici" piovuti sulle imprese le due associazioni fanno alcuni esempi: un’azienda del settore cartario pagherà ben 14.600 euro di Tari per i primi sei mesi dell’anno, contro i 4.900 euro sborsati per lo stesso periodo nel 2022; un’impresa del settore plastica, sempre per un semestre, è passata da 220 euro di Tari nel 2022 a ben 1.150 euro, e un’impresa del settore calzature è passata da 30 euro nel 2022 a 240 euro.

Un vero e proprio salasso che le organizzazioni di categoria ritengono insostenibile. "A maggio e luglio scorsi abbiamo più volte richiamato a un confronto aperto l’amministrazione comunale su questo problema perché immaginavamo e temevamo forti rincari della Tari – sottolineano Bonelli e Berri –. Non siamo stati ascoltati e il risultato sono bollette spaventose recapitate in questi giorni ai nostri imprenditori. Di fatto, l’attendismo del Comune ha contribuito ai maxi rincari che avevamo previsto, e ora le aziende sono in forte difficoltà perché, lo ribadiamo, il metodo di calcolo per ottenere una tariffa premiale non è calibrato per definire con precisione chi davvero fa differenziata e recupero – dicono i presidenti –. Addirittura, se un’azienda non conferisce un materiale, ad esempio carta perché si occupa e paga già recupero e smaltimento per proprio conto, si ritrova a dover pagare una tariffa con maggiorazione. Spiace ribadire che tutto questo poteva essere evitato e l’amministrazione non ha svolto adeguatamente il suo ruolo e non ha valutato le gravi conseguenze che abbiamo denunciato e che ora presuppongono scenari foschi per l’economia locale".