Barsotti e una sconfitta dura da accettare: "Abbiamo fatto di tutto, ma non è bastato"

L’allenatore degli Herons: "Avevo la responsabilità di fare felici persone che conosco da sempre, il dispiacere per me è doppio"

Barsotti e una sconfitta dura da accettare: "Abbiamo fatto di tutto, ma non è bastato"

Barsotti e una sconfitta dura da accettare: "Abbiamo fatto di tutto, ma non è bastato"

Il più grande incubo di mezza squadra rossoblù si materializza nella sala stampa del PalaTerme ancora ebbro dai festeggiamenti e fradicio di spumante: coach Alessandro Crotti aveva già avuto la meglio in una finale playoff di Serie B nel 2022 contro San Miniato di coach Alessandro Marchini, Alberto Benites e Antonio Lorenzetti, quando era alla guida della Juvi Cremona. E’ successo di nuovo, con il tecnico della Del Fes Avellino a braccia alzate a fine gara e gli ex Etrusca, ora con indosso la canotta di Montecatini, a leccarsi le ferite in un PalaTerme ammutolito dal ribaltone avellinese in gara-5: "Ho grande rispetto per loro, Lorenzetti l’ho anche allenato ma anche Benites, Chiera, Radunic… Montecatini ha giocatori spettacolari e meritava quanto noi di raggiungere l’obiettivo. Nel caso avessimo perso saremmo andati via sì con grande amarezza ma con la consapevolezza di aver fatto una grande stagione e lo stesso hanno fatto gli Herons – commenta il "mago" biancoverde - Non ho memoria di una squadra che ha vinto i playoff rimontando da 0-2 sia in semifinale che in finale. Credo che sia in gran parte dovuto al fatto che ci siamo forgiati nelle difficoltà: quando vivi annate di alti e bassi come quella che abbiamo vissuto noi o muori o ti fortifichi. Abbiamo perso tante partite punto a punto ma queste ci hanno insegnato ad avere quella durezza mentale per continuare ad avere costanza nel lavoro settimanale, il resto lo hanno fatto i ragazzi che non hanno mai mollato e hanno avuto la capacità di crescere in ogni serie di questa postseason".

Di umore decisamente opposto coach Federico Barsotti. Il tecnico montecatinese per ora è stato profeta in patria solo a metà: è vero, la Coppa Italia vinta a marzo rimarrà un ricordo indelebile di questa stagione ma la ferita per una Serie A2 sfuggita da sotto il naso difficilmente si rimarginerà a breve: "Nei prossimi giorni quando a mente fredda penserò che siamo stati ad un canestro dalla A2 sarà molto dura da accettare – ammette il condottiero degli Herons – Al momento sono combattuto fra l’amarezza per l’epilogo di questa finale e l’orgoglio per aver comunque riportato quasi tremila persone al PalaTerme dopo tantissimo tempo. Ce l’abbiamo messa tutta ma evidentemente ci è mancato qualcosa, mente i nostri avversari hanno giocato una partita quasi perfetta. Noi abbiamo avuto problemi con le percentuali da tre punti per tutta la serie e la roccaforte eretta in area da Avellino ci ha sempre più condizionato". E poi una chiosa sibillina: "Fare l’allenatore nella città in cui sei sportivamente cresciuto è una grande gioia ma hai la grande responsabilità di far felici persone che conosci da sempre, amici, parenti, e quando deludi le loro aspettative il dispiacere è doppio".

Filippo Palazzoni