Barsotti tiene alta la tensione: "C’è una montagna da scalare"

Acciaccati Benites e Radunic "Ma giocheranno entrambi. Vedere la linea del traguardo. non deve condizionarci".

Barsotti tiene alta la tensione: "C’è una montagna da scalare"

Barsotti tiene alta la tensione: "C’è una montagna da scalare"

Arrivati a questo punto l’obiettivo della Fabo è quello di non fare la fine della Pielle Livorno. In vantaggio 2-0 nella serie di finale contro la Del Fes Avellino e ad un solo punto dalla A2 Natali e compagni cercheranno di coronare al Pala Del Mauro un sogno che ormai sogno non è più: è vero, i biancoverdi di Alessandro Crotti sembravano spacciati anche in semifinale e sono riusciti a ribaltarla partendo da due prestazioni paurose davanti al proprio pubblico, ma ormai chi si ferma è perduto e pur di non mollare adesso gliHerons sono disposti a tutto, naturalmente anche a passare sopra gli inevitabili acciacchi che alla quarantanovesima partita stagionale iniziano giocoforza a farsi sentire: "Siamo dove sognavamo di essere e sapevamo che per arrivare a questo livello dovevamo giocare tantissime partite in poco tempo. Dobbiamo quindi fare i conti con i piccoli problemi fisici dovuti alla fatica di questo momento: abbiamo Benites ancora alle prese con un fastidio al polpaccio che lo tartassa da gara-5 a Ruvo di Puglia e che si è riacutizzato nel secondo tempo di martedì, mentre Radunic non ha ancora pienamente recuperato dal problema alla schiena – rivela coach Federico Barsotti –. Sul loro impiego non ci sono comunque dubbi: abbiamo cercato di centellinare il loro minutaggio nel secondo tempo di gara-2 nel tentativo di farli arrivare meglio possibile alla terza partita".

Se la mettiamo sul piano degli infortuni non sta certamente meglio la Del Fes, che nel penultimo possesso di gara-2 ha visto fermarsi Verazzo, uscito dal parquet toccandosi l’inguine. Vasl e Carenza invece avevano già alzato bandiera bianca nel corso del match, riducendo all’osso le rotazioni di Crotti. La Del Fes in questo momento sembra un pugile alle corde e a corto di energie, darle però la chance di risollevarsi e fiutare la possibilità del pareggio in gara-4 potrebbe rivelarsi un errore fatale: "Siamo consapevoli che per chiudere la pratica abbiamo davanti a noi una montagna da scalare, d’altra parte è molto raro che ad un livello così alto una finale finisca 3-0 ma noi vogliamo provarci – esorta il tecnico degli Herons – Se loro tenteranno sicuramente di far meglio anche noi abbiamo ancora margini di crescita in questa serie: negli ultimi giorni abbiamo provato alcune situazioni in attacco dove per le nostre caratteristiche possiamo far meglio di quanto visto nei primi due capitoli di questa sfida. Per farlo dovremo anche essere lucidi e non farsi condizionare dalla componente emotiva che inevitabilmente si farà sentire".

Filippo Palazzoni