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L'ex comandante dei Ris, Luciano Garofano
Montecatini Terme, 8 dicembre 2017 - «La prepotenza invisibile, bulli e cyberbulli. Chi sono, come difendersi»: questo il tema dell'incontro a Montecatini, organizzato dall'associazione agenti ed ufficiali di polizia giudiziaria, in collaborazione con il Comune, in cui è stato relatore il generale Luciano Garofano, già comandante del Ris di Parma. Un approfondimento sui fenomeni del bullismo e del cyberbullismo, soprattutto il secondo portatore di una violenza invisibile, perché, come ha spiegato il generale, è spesso: «subdola», mediata da mezzi dietro ai quali possono nascondersi grandi manipolatori. Il generale ha illustrato la legge 71 del 2017 sul tema, che prevede anche lo strumento dell'ammonimento, prima della denuncia ed ha sottolineato come si debba puntare sulla prevenzione e quindi sull'educazione, sull'utilizzo corretto e consapevole del web e della comunicazione digitale. Presenti il sostituto procuratore Luigi Boccia, la dirigente del commissariato vicequestore Mara Ferasin, il maggiore Enrico Vellucci, comandante della compagnia dei carabinieri di Montecatini, con il tenente Giuseppe Vignola, comandante del Norm, il comandante della polizia municipale cittadina Domenico Gatto. Il presidente della Provincia Rinaldo Vanni ha sottolineato come sia essenziale essere soggetti attivi nel contrasto a questi fenomeni; un aspetto ribadito dal sindaco Giuseppe Bellandi: «Bullismo e cyberbullismo sono fenomeni a cui dare risposte sul piano della sicurezza e della salute pubblica». Il presidente dell'associazione agenti ed ufficiali di polizia giudiziaria Manrico Cecchini e il vice Massimo Bartolesi hanno dato il benvenuto al generale ed a tutti i presenti.
Emilio Buffardi, docente di mediazione dei conflitti, ha introdotto l'intervento del generale Garofano, che ha sottolineato: «Sono essenziali informazione, formazione, prevenzione e contrasto. Secondo l'osservatorio nazionale adolescenza, con un'indagine su 8mila ragazzi dagli 11 ai 19 anni: 3 su 10 sono vittima di bullismo e 1 su 10 di cyberbullismo. Gli indicatori di bullismo e cyberbullismo rilevanti anche per la legge sono: ripetitività, violenza, intenzione di nuocere, isolamento della vittima. Telefono azzurro indica un aumento di violenze sui minori attraverso la rete. I social sono positivi per molti aspetti, ma, purtroppo sono nati fenomeni di dipendenza. Il telefono diventa 'protesi affettiva' e sostituisce la relazione diretta tra le persone. In Italia, 39 milioni di persone usano internet, 31 milioni usano i social. Il 17% dei ragazzi intervistati dichiara di non riuscire a staccarsi da smartphone e social; il 25% è sempre on line; 1 su 5, ovvero il 21%, è afflitto da 'vamping': si sveglia durante la notte per controllare i messaggi sul cellulare. Al 13% degli utenti web intervistati è capitato di insultare un personaggio famoso sui social ed il 9% ha creato un profilo falso per poterlo fare anonimamente: il 32% non direbbe le stesse cose di persona ad un vip. Con i coetanei: il 29% ha messo 'like' ad un post che insultava o criticava aspramente un coetaneo sui social ed il 28% non avrebbe usato le stesse parole di persona. Nella vita reale: il 54%, se un coetaneo fosse offeso, direbbe a chi lo offende di smetterla ed il 28% cercherebbe di consolare l'offeso. Tra i capisaldi della nuova legge 71 – ha ricordato il generale – il presidio dell'ammonimento da parte del questore, che ritengo importante per la responsabilizzazione e la presa di coscienza di condotte violente».