"Sono passati più di 25 anni da quando proposi io l’attuazione del senso unico alternato in via Ribocco e ancora non è stato messo". È l’amaro sfogo di Stefano Bini, un ex residente della strada che in questi giorni desta attenzione. Bini ha lasciato l’abitazione di via Ribocco per trasferirsi in un Comune vicino, ma non dimentica i problemi di quella strada. "Leggo l’articolo apparso sul vostro quotidiano riguardo a via Ribocco – ci scrive il signor Bini – dove ho abitato per oltre 20 anni, sino al 2018. L’attività delle varie amministrazioni che si sono succedute negli anni non ha mai impattato significativamente sulle problematiche della strada: alla fine degli anni ‘90 un Tir, il cui accesso alla via era già interdetto, incrociando un auto agganciò e divelse più di 20 metri di recinzione della mia abitazione, e le mie rimostranze in Comune non ebbero nessun effetto, se non quello di essere catalogato come il solito scocciatore, per non usare altre definizioni. Solo dopo molti altri viaggi in Comune e lettere di protesta, furono installati i dissuasori a terra che, se non altro, ebbero il risultato di rallentare la velocità delle auto. Avevo anche proposto l’istituzione di un senso unico, ma non fu mai contemplata. Sorrido alla dichiarazione dell’attuale assessore che prospetta una valutazione per il senso unico perché da quando lo proposi io sono passati più di 25 anni. Faccio i miei auguri comunque a tutti gli abitanti di via Ribocco – chiosa Bini – vista la mia età dubito che fra altri 25 anni potrò assistere alla fine della vicenda, oppure leggere la dichiarazione che probabilmente farà chi sarà all’epoca assessore: ’Per il senso unico, valuteremo’.
AF