GIANLUCA BARNI
Cronaca

Caustica e brillante. Francini si racconta: "Sono una donna quindi posso fare tutto"

L’attrice torna al Verdi di Montecatini con lo spettacolo ’Forte e Chiara’. "È una storia ’normale’ che parla di una ragazza di provincia". L’artista sarà presto anche in libreria con un nuovo romanzo storico

L'attrice Chiara Francini porta a teatro il suo spettacolo "Forte e chiara"

L'attrice Chiara Francini porta a teatro il suo spettacolo "Forte e chiara"

Montecatini Terme, 13 febbraio 2025 – Quando pensi a Chiara Francini, oltre all’indubbio talento recitativo, ti salta subito alla mente l’aggettivo brillante. E allora, a colei che domani 14 febbraio, per la festa degli innamorati, porterà lo spettacolo Forte e Chiara al Teatro Verdi di Montecatini Terme, non si può non chiedere d’acchito: è una persona brillante?

"Sono brillante, sì – risponde con altrettanta rapidità di pensiero e parola –, ma ho i miei momenti malinconici. Sono caustica: ho il mio ‘caratterino’".

Come si definisce, lei che è attrice, scrittrice, presentatrice e mille altre cose ancora?

"Una donna. E quindi posso fare tutto".

Con il curriculum vitae che ha, se fosse un uomo avrebbe ottenuto di più?

"Sicuramente, ma non sarei così brava. Se fossi un uomo, non avrei dovuto studiare e faticare così tanto. Essendo una donna, sono molto più tonica".

A Montecatini porterà ’Forte e Chiara’.

"È uno spettacolo che ho scritto, che mi dà molta soddisfazione. È una storia molto normale, che parla di una ragazza di provincia. Una storia vera, condivisa da chi viene a teatro. Vedere che i miei colori sono riconosciuti dal pubblico, è la mia più grossa soddisfazione. Si capisce che alla fine, pur con sfumature diverse, siamo fatti dello stesso arcobaleno".

Riesce a parlare di tutto e tutti, di argomenti di cui tanti non parlano perché scomodi.

"Parto sempre dalla verità e dal mio pensiero. Con calma, con raziocinio. Non sono disposta a dire cose nelle quali non credo. Certo, talvolta pare che dalle mie riflessioni, quasi sociologiche, si aprano dei dibattiti nazionali".

Che cosa le manca? Qual è il sogno?

"Continuare a fare quello che faccio. Ora ho anche una produzione cinematografica, con la quale abbiamo prodotto il mio primo film ‘Coppia aperta quasi spalancata’, tratto dallo spettacolo teatrale di Dario Fo e Franca Rame, presentato in apertura delle Giornate degli Autori, sezione autonoma della Mostra del Cinema di Venezia 2024".

Fiorentina…

"No, campigiana (è nata a Firenze, ma cresciuta a Campi Bisenzio, ndr)".

La differenza qual è?

"Uguale alla differenza tra Venezia e Mestre".

Questa parte d’Alta Toscana, Montecatini e Pistoia, la conosce bene.

"Sono venuta un sacco di volte a recitare al ‘Verdi’. Da bambina e ragazzina, poi, ci venivo a girellare".

Conosce più Montecatini o Pistoia?

"Tutte e due. No, aspetti: non sono diplomatica, non l’ho detto per farmi benvolere: se avessi frequentato più l’una dell’altra, l’avrei detto subito. Dico la verità".

Il suo prossimo libro?

"Lo sto scrivendo, dovrebbe uscire prima dell’estate. È un romanzo storico, ambientato tra il 1915 e il 1973".