Lamporecchio (Pistoia), 13 settembre 2023 – ”Non mi stancherò mai di ringraziare i due operatori sanitari del 118, il dottore Antonino Caputo e l’infermiera Marisa Galgani, che grazie alla loro bravura e prontezza d’intervento mi hanno salvato la vita". Queste sono le parole di Enzo Giovacchini su quelle due persone che ormai ha ribattezzato come i suoi salvatori. Come ogni anno, proprio come testimonianza della sua profonda riconoscenza nei confronti di Antonino e Marisa, Enzo li ha ospitati per una cena. Un invito al ristorante Indicatore di San Baronto per una serata fatta di ricordi. Un modo piacevole e conviviale per ricordare l’evento tragico e allo stesso tempo ringraziare due professionisti, con i quali da allora è iniziata una profonda e intensa amicizia.
La cena si ripete ogni anno l’8 settembre, la data di quel malore. Enzo Giovacchini, che adesso ha 78 anni e gode di buona salute, più volte desidera sottolineare che lui è rimasto in vita soltanto grazie al pronto intervento di questi due angeli. "La vita è bella - dice Enzo - e va vissuta con gioia e serenità. Questi sono episodi che ti cambiamo il modo di vivere e capisci che devi dare un certo ordine alle tue priorità, proprio per il rispetto delle vita che viviamo. Questo incontro a tavola, in un ambiente cordiale e sereno, per me rappresenta molto. Stare insieme ai miei salvatori, alla famiglia che mi vuole bene, mi dona tanta emozione e carica nel continuare a condurre la mia vita".
Ma veniamo a quell’episodio. Sono passati cinque anni da quell’8 settembre del 2018, quando Enzo Giovacchini ebbe un arresto cardiaco proprio nel parcheggio della Casa della salute di Lamporecchio. In quella occasione, accompagnato dalla moglie Nadia Monti, si era recato dal medico perché accusava uno stato di malessere generale. Un segnale che qualcosa della sua salute non andava bene. Improvvisamente l’arresto cardiaco. L’uomo perde i sensi. Non dà più segni di vita. Le urla disperate della moglie, che chiede aiuto. Grida che vengono sentite dal medico Antonino Caputo e dall’infermiera Marisa Galgani che in quella giornata si trovavano di turno al 118. Il loro studio medico è a poche decine di metri dal posto in cui Enzo si sente male. Corrono. Capiscono immediatamente la gravità della situazione. Con le attrezzature necessarie e la competenza per un pronto soccorso, il medico Caputo, aiutato dall’infermiera Galgani, inizia una serie di interventi per rianimarlo. Due lunghi minuti di intervento. Poi finalmente Enzo Giovacchini dà nuovamente segnali vita.
Enzo viene immediatamente portato all’ospedale di Pistoia dove, dopo essere stato sottoposto alle cure necessarie, viene dimesso. Quando gli hanno raccontato dell’infarto, lui non si ricordava niente. Pensava di avere subito un incidente stradale. Gli si è aperto l’animo sensibile, invece, quando ha capito che era stato salvato dall’intervento di due operatori sanitari. Ha subito voluto mettersi in contratto con loro per conoscerli e ringraziarli. È nato così uno splendido rapporto di amicizia, coltivato e cresciuto in questi anni di vita vissuta grazie a quei due angeli del soccorso.